Alle Befane il film sul pugile riminese Luca Bergers

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È il ritratto, come una fotografia reale, cruda, istantanea, senza filtri, della dura vita di Luca Bergers, noto pugile professionista riminese, il docu-film “The italian warrior” di Joseph Nenci. Prodotto e distribuito da A&P Group, patrocinato dal Comune di Rimini e girato interamente in riviera. Viene presentato in prima nazionale stasera alle 20.30 al cinema Multiplex “Le Befane” (prenotazioni a Giometti Cinema).

Luca Bergers è il primo e unico pugile professionista italiano ad avere avuto accesso al circuito più ambito e pericoloso al mondo di boxe a mani nude: il Bkb in Inghilterra.

Alla serata/evento, organizzata da Giometti Cinema in collaborazione con Trasmetto.it, Dynamico e Bio Hair Riccione, saranno presenti con il protagonista e il regista e la Squadra dei BiancoRossi di Rimini del Calcio Storico Romano “Harpastum” , anche il noto rapper D-Art che ha firmato la colonna sonora originale del film, in collaborazione con Mr. Trinky.

Nenci, un film realizzato a budget ridottissimo, si legge nelle note di presentazione, ma frutto di un progetto ambizioso…

«Realizzare un film è sempre un progetto ambizioso. Farlo con budget ridotti, certo, lo è ancor di più. In questo caso però, paradossalmente, è diventato un punto di forza. L’esigenza di produzione era di ridurre al minimo le maestranze, in modo da risultare il più “invisibili” possibile sul set e poter “spiare” la vita del protagonista, senza mai essere invadenti. La vera sfida, in realtà, è arrivata dopo. Riuscire ad approdare al cinema. Impresa affatto scontata. Con la partecipazione a importanti Festival, l’attendibilità del progetto è cresciuta tra gli addetti al settore e grazie ad A&P Group, e a esercenti che hanno creduto da subito nella pellicola, come il Gruppo Giometti Cinema, il sogno si è avverato».

Come ha scelto di raccontare la vita e l’impegno sportivo di Luca Bergers, “un ragazzo che ha deciso di credere nel suo sogno”?

«La vita di Luca è molto complessa, e a volte per raccontare una cosa complessa, il modo più facile per farlo, è rendere tutto semplice, diretto. Il cinema, sin dalla notte dei tempi, ci ha abituati a immergerci in storie fantastiche, fatte di eroi e super-eroi. Luca non è nulla di tutto questo. Luca è un ragazzo normalissimo, che ha però scelto di inseguire un sogno speciale».

Perchè lei ha detto che guardare “The Italian Warrior” «è un po’ come spiare dallo spioncino della porta, lasciando immutata la sacralità del vissuto»?

«Ho voluto rendere onore e giustizia, nella maniera più profonda e vera possibile, alla vita del protagonista, che quando sale sul ring, i cazzotti li prende per davvero. Nella vita di Luca non esistono “ciak”, così come non sono esistiti per la realizzazione di questo progetto. A tratti è un pugno nello stomaco. Ma è così che dev’essere».

C’è molta musica nel film.

«La musica ha recitato una parte fondamentale. Abbiamo avuto il privilegio di poter contare sulle graffianti barre del noto rapper, D-Art, in collaborazione con il maestro Andrea Trinchi, un binomio a tratti psichedelico, che ha realizzato una colonna sonora tutta da vivere».

Bergers, perché ha deciso di combattere “a mani nude” e qual è il suo rapporto con Rimini, città dalla grande tradizione nella boxe con i guantoni?

«Ho sempre sentito la necessità di provare emozioni forti dalla vita. Non mi sono mai accontentato. Ho sempre chiesto il massimo da me stesso e la boxe a mani nude era quello di cui avevo bisogno. Ovviamente questo mi espone anche a tanti rischi, ma come recitava una celebre battuta di un film, “se vuoi il massimo, devi anche essere pronto a pagare il massimo”. Rimini è la mia città. La porto nel cuore così come porto nel cuore personaggi storici della boxe come il maestro Elio Ghelfi. Una vera leggenda. Nel film, come nella vita di tutti i giorni del resto, ho avuto la fortuna di poter collaborare con atleti del territorio noti in tutta Europa: Cristian Valli, Ivan Polverini, Angelo Leonzio per citarne alcuni».

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