Allarme dell'Ipsos: un giovane su due ha abbandonato lo sport

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Oggi, primo giugno, come data simbolo per la ripartenza dello sport italiano. È per questo motivo che si è tenuto stamattina, all'esterno della Sala delle Armi del Foro Italico, l'evento 'Pronti, ripartenza... Sport!' organizzato e voluto dal sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, alla presenza delle più alte autorità del mondo sportivo italiano, definito dalla stessa come il "dream team" dello sport tricolore: presenti tra gli altri il capo del dipartimento Sport, Michele Sciscioli, il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli e il presidente dell'Istituto del Credito Sportivo, Andrea Abodi.

Tra il pubblico anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò e il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Nell'occasione sono state presentate due indagini Ipsos in merito all'incidenza del Covid sullo sport commissionatame da Sport e Salute e dal dipartimento Sport, e illustrate dall'amministratore delegato di Ipsos Italia, Nando Pagnoncelli: "Per lungo tempo raramente in Italia si sono fatte indagini demoscopiche sullo sport. Il Covid ha stravolto la nostra vita e anche le nostre abitudini di attività sportiva- ha spiegato- Abbiamo condotto questa indagine tra giovani e giovanissimi mettendoli poi a confronto con gli adulti. Lo sport è considerato molto importante dal 75% dei genitori ragazzi più piccoli (6-13 anni) e dal 59% di quelli più grandi (14-19) e durante la pandemia è stato giudicato ancora più importante nonostante la consapevolezza rischi".

Tristezza e apatia in chi ha lasciato lo sport

Gli attivi pre-Covid, ha illustrato Pagnoncelli, "erano il 73% nella fascia 6-13, il 59% in quella 14-19 e il 20% tra gli adulti, poi con la pandemia gli abbandoni sono stati molto elevati: il 48% tra i piccoli, il 30% tra i ragazzi e il 26% tra gli adulti. Un terzo di coloro che hanno continuato ha cambiato attività e più della metà ha cambiato modo di fare sport, con attività all'aperto e home fitness. Tra chi ha lasciato tanti (69% tra i giovanissimi e 55% tra i ragazzi) provano tristezza, 58 e 53 apatia, 56 e 40 ansia. Con la riapertura c'è quasi un plebiscito che non vede l'ora di tornare a fare sport".

Prove di ripartenza

Questo studio, ha commentato Vezzali, "ci fa capire che le politiche sportive non possono più prescindere dai dati scientifici. Dobbiamo continuare a investire sulla ricerca". Il Covid, ha aggiunto, "ha travolto tutto il mondo sportivo, ma proprio lo sport ci insegna che non bisogna mollare mai e non bisogna mai arrendersi, soprattutto oggi che c'è da ricostruire e ripartire. Oggi non siamo qui a parlare ma a presentare quanto il Governo sta mettendo in campo con le sue strutture: è la potenza di fuoco che l'Italia sta mettendo al servizio dello sport".

La pandemia, ha proseguito Sciscioli, "ci ha insegnato che è necessario un cambiamento culturale, quando si è chiusi in casa l'individualismo non serve, bisogna aiutarci l'un laltro con grande spirito di collaborazione. Oggi qui abbiamo sottolineato l'importanza del gioco di squadra: avere qui tutti quanti, sulla base di quanto abbiamo fatto e sulle attività che faremo, ci dà la consapevolezza che le azioni che metteremo in campo saranno frutto di un lavoro coordinato con grande capacità e volontà per fare il nostro meglio a servizio di tutto il sistema sportivo. Abbiamo stanziato 50 milioni di euro per il potenziamento dell'attività sportiva sui territori per tutte le fasce, stiamo lavorando a una serie di progetti partendo dalle categorie più colpite dalla pandemia e quelle finora più trascurate, preparando un piano di azioni che partirà nelle prossime settimane. Inoltre abbiamo ereditato dal precedente Governo una serie di attività per il supporto e sostegno alla maternità delle atlete, per l'organizzazione di manifestazioni sportive di rilevanza internazionale e fondi per incentivare la pratica sportiva degli atleti con disabilità. Questo è il modo per ripartire, e lo faremo insieme".

In Italia 25 milioni di sedentari

Per Cozzoli "dobbiamo farci trovare pronti per la ripartenza dello sport. Sport e Salute promuove lo sport e i corretti stili vita, nel pieno della pandemia abbiamo promosso una profonda azione riformatrice gestendo 1,2 miliardi di euro per lo sport: solo per fare alcuni esempi, abbiamo erogato bonus a centinaia di migliaia di persone, abbiamo anticipato i versamenti alle società, abbiamo destinato subito 8 milioni ai quartieri disagiati promuovendo una nuova strada per il futuro dello sport italiano dopo una fase durissima. Il nostro Action Plan 2020-2022 intende attuare proprio questa riforma, promuovendo la salute nel Paese attraverso la pratica sportiva in tutte fasi della vita dell'individuo anche con l'obiettivo dell'inclusione sociale: l'Italia è al 25esimo posto in Europa per cittadini con vita attiva, abbiamo 5 milioni di persone sovrappeso o obese e 25 milioni di sedentari: il costo annuo per curarli a carico del sistema sanitario e di 9 miliardi, risorse che si potrebbero reinvestire nello sport. Puntiamo a una ripartenza vera con nuovi modelli di promozione dello sport in cui la formazione avrà un ruolo fondamentale, abbiamo organizzato 216 corsi solo nell'ultimo anni con 32 diversi organismi sportivi e abilitando 25.794 persone, con un aumento del 274% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tutto ciò sarà fondamentale per il rilancio del sistema sportivo con un sostegno a 360 gradi". "

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