“Picchiato ad Alfonsine perché il treno non fermava a Mezzano”: i lavoratori dei treni esasperati dalle aggressioni

Alfonsine
  • 09 dicembre 2024

“Picchiato ad Alfonsine, 19 agosto. Aggredito semplicemente perché il treno non fermava a Mezzano”. È uno dei cartelli che tengono in mano i lavoratori di Trenitalia e Trenitalia Tper, in sciopero di otto ore oggi (targato Filt, Fit, Uiltrasporti e Orsa) e in presidio sotto la pioggia all’ingresso della prefettura di Bologna, con un centinaio di persone presenti, per protestare contro le aggressioni a bordo. Dopo mesi e anni di violenze e intimidazioni di passeggeri al personale di bordo, esplose dopo il Covid ma tuttora a livelli allarmanti, controllori e capitreno denunciano una situazione insopportabile da tempo.

Al presidio sono presenti molte lavoratrici, fra l’altro, a rimarcare come il fenomeno da anni colpisca tutte e tutti sui treni locali, così come diversi altri colleghi hanno cerotti al volto. A maggior ragione dopo le ultime botte a un capotreno a Parma, aggredito e inseguito da un passeggero la scorsa settimana, si invoca una svolta totale nei giorni, fra l’altro, in cui si insedia il nuovo prefetto di Bologna, Enrico Ricci. Dalle 11.30, una delegazione sindacale viene via via ricevuta a palazzo ed entro la settimana, probabilmente venerdì, si terrà un incontro a Trenitalia Tper, “l’azienda che sta subendo di più le aggressioni”, nota al presidio Aldo Cosenza della Fit-Cisl Emilia-Romagna. Dall’incontro col prefetto, sindacati (sigle confederali e autonome) e lavoratori si aspettano l’annuncio di un rinforzo di 26 agenti Polfer a dicembre e di altri 19 a gennaio, per un totale di 45 poliziotti assegnati prioritariamente alle scorte treno.

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