Alfonsine, bracciante schiacciata dal trattore: due condannati in appello

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ALFONSINE. Travolta da un mezzo agricolo durante le operazioni di raccolta dei pomodori, era morta a 68 anni svolgendo il lavoro che fin dalla giovinezza l’aveva vista versare sudore nei campi. Per quel drammatico incidente costato la vita il 19 dicembre del 2013 a Norina Sandri, ieri la Corte d’Appello di Bologna ha condannato a un anno i due fratelli titolari dell’azienda per la quale la donna era assunta come bracciante. Nei loro confronti la pena è stata ridotta rispetto alla sentenza di primo grado, che in tribunale a Ravenna aveva disposto per entrambi un anno e mezzo.

L’incidente

Quella mattina, attorno alle 9.30, la vittima stava svolgendo assieme a un’altra donna le operazioni di raccolta pomodori, lavorando in un podere a Fiumazzo, in via Nuova, nei pressi del centro abitato di Alfonsine. Stando a quanto contestato dall’accusa sulla base della ricostruzione fornita dalla Medicina del Lavoro, nel campo stava operando una macchina raccoglitrice, affiancata da un trattore con rimorchio. Era in funzione anche un nastro trasportatore con il quale depositare gli ortaggi. La cernita avveniva automaticamente, ma anche in maniera manuale tramite l’opera delle due braccianti.
Durante la raccolta un guasto avrebbe spinto i conducenti dei mezzi a bloccare le macchine, iniziando una serie di manovre per cercare di risolvere il problema. La 68enne era scesa a sua volta a terra e stava passando dal retro del trattore quando il mezzo, facendo retromarcia, l’ha travolta e schiacciata con una delle ruote.

Inutile l’intervento degli uomini del 118, giunti sul posto con un’auto medicalizzata e un’ambulanza. Per la donna non c’era più nulla da fare, era morta sul colpo. Proprio sulla scorta dei rilievi effettuati dagli inquirenti, i due titolari dell’azienda agricola erano stati accusati di omicidio colposo, e condannati in primo grado. Ieri la riduzione della pena, di fronte alla quale i difensori, gli avvocati Ermanno Cicognani e Paola Brighi, valuteranno eventuali ricorsi dopo il deposito delle motivazioni. Il marito e le due figlie della vittima, si sono invece costituite parte civile con gli avvocati Luca De Tollis e Monica Minguzzi. FED.S.

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