Alcol e minori nella movida: 14enne di Cesena finisce all'ospedale

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Alcol e minori nella movida. La parte finale del periodo festivo è tornata a mettere in evidenza una piaga che, numeri degli esperti alla mano, sta flagellando anche l’area cesenate soprattutto nel periodo post pandemico. Sono tanti, troppi, i minorenni che si affacciano al consumo di alcolici e super alcolici in un’età ad alto rischio dipendenza e che, comunque, può compromettere il corretto sviluppo sia fisico che intellettivo delle persone. L’ultimo caso segnalato risale a poco prima delle 22 circa di due sere fa. Ultimo fine settimana di festa prima di tornare sui banchi: la zona di piazza della Libertà è piena di giovani e giovanissimi che sfruttano le ultime ore a disposizione della pista di ghiaccio. In passeggiata anche tante coppie e famiglie pronte ad assaggiare qualcosa negli stand o intente ad osservare vetrine. A terra c’è un giovanissimo. Pressoché privo di sensi. Qualcuno nota la situazione e chiama un’ambulanza., che trasporta al pronto soccorso del Bufalini il giovanissimo cesenate, completamente ubriaco: 14 anni appena. «Una situazione che si ripete molto più spesso di quanto si creda - spiegano i residenti ed i normali frequentatori della zona centrale cittadina - Sia quando ci sono aperti i locali che “tirano” fino a notte fonda sia quando nei giorni del weekend bar e locali vengono affollati fino alla tarda serata. Nessuno può vendere alcolici ai minori. Né nei locali né nei negozi “di tutto un po’” che si trovano anche attorno al centro storico. Si ubriacano a casa e poi escono con gli amici? Chissà... Fatto sta che giovani e giovanissimi bevono tanto. Rischiando sia di finire in ospedale come in questo caso che di diventare molesti e girare “in branco”: minimo per schiamazzi, ma anche per commettere insulsi vandalismi». Una situazione che, da dopo la pandemia, si è accentuata ma che vede anche protagoniste persone sempre più giovani d’età. Per i minorenni è quella dell’alcol la piaga più pericolosa. I dati dei Sert dicono che le dipendenze sono in forte espansione in Romagna. Con cocaina, eroina, ma anche gioco d’azzardo, a diffondersi, comunque, con regolarità dal pre Covid ad oggi, senza flessioni o cali sensibili. Tutte situazioni che coinvolgono meno i minori rispetto agli adulti. Ma sul consumo d’alcol minorile c’è però tanto sommerso: perché ben pochi si avviano (o vengono avviati dai genitori) ad un percorso sanitario per vincere questa dipendenza. In generale le persone con dipendenza da alcol sono aumentate di un buon 20% rispetto al 2019. Il dato che preoccupa fortemente i sanitari del Sert è l’abbassamento dell’età dell’assunzione e, soprattutto, lo sviluppo del fenomeno del binge-drinking: ossia l’assunzione di elevate quantità di alcol in poche ore. Una “moda” disastrosa per la salute tra i minorenni, ma anche nella fascia 18-24 anni, con relativi ricoveri in pronto soccorso come accaduto due sere fa. Il Covid e le restrizioni hanno influito, soprattutto sui più giovani, creando in loro un senso di smarrimento e di insicurezza del futuro. Così, dopo un calo di ingressi nei Sert durante gli anni della pandemia, 2020 e 2021 in cui si era registrato un -13%, per via di chiusure e lockdown, i numeri delle dipendenze adesso sono tornati quelli del pre Covid. Il 14enne arrivato al pronto soccorso del Bufalini in stato di semi incoscienza a causa dell’alcol ingerito, è stato ricoverato sotto osservazione tutta la notte prima di essere riconsegnato alla custodia dei genitori.

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