Al parco e sotto il viadotto la casa dei senza tetto a Cesena

Cesena

Il parco tra viadotto Kennedy e la sede Ausl di corso Cavour a non molta distanza dalla stazione ferroviaria (quella che i vecchi cesenati chiamano “Saub”) è ormai dimora fossa di numerose famiglie ed “agglomerati” compatti di senza tetto, che hanno formato una mini “città nella città”: sotto le stelle o senza un tetto sulla testa mentre il resto del mondo transita a pochi metri da loro all’apparenza senza nemmeno accorgersi di quelle presenze.

Complice il coronavirus che ha svuotato le scuole molto tempo prima (e ridotto di parecchio il via vai per gli esami di maturità senza scritti) la zona del sotto ponte al viadotto Kennedy questa estate è diventata ben presto terra di conquista per senza tetto, che non venivano “disturbati” dal passaggio degli studenti a piedi dalla stazione da e per l’Itt Blaise Pascal, il Versari Macrelli e l’istituto per Geometri. Quasi da inizio giugno un nucleo di tre persone ha creato una sorta di mini appartamento sotto una arcata del viadotto, accatastando qualche branda e qualche masserizia rimediata in qua ed in là ed utilizzando il tutto come casa quanto meno per trascorrere la notte. Recentemente poi la popolazione dell’area verde e del “sotto ponte” è aumentata. Un’altra arcata viene spesso occupata da altre due persone (che però si sdraiano a terra con un paio di cartoni e sembrano maggiormente dediti al consumo di birra che non alla ricerca vera e propria di un luogo fosso in cui poter dormire).

L’area per passare tranquillamente la notte ora si è estesa anche all’interno del parco dove da qualche giorno abita una “famiglia” intera. Lei e lui sono anche accompagnati da un cane. Normalmente ed all’apparenza pacioso, anche se qualche residente dei condomini della zona e fruitore del posteggio di piazza Casali lo ha già segnalato per la troppa vivacità nel “difendere” i suoi padroni se qualcuno si avvicina. Proteste giustificate anche dal fatto che il cane non è legato e la zona è di passaggio per l’accesso nella palazzina da utenza e dipendenti Ausl (che qui posteggiano pure). Il resto dell’area verde durante i giorni e le nottate continua ad essere equamente divisa tra residenti che portano il proprio animale domestico a caccia di un angolino per i bisogni da espletare e chi invece necessita di un rifugio per inalare eroina appena comprata alla stazione o consumare birre, marijuana o hashish. Insomma: non un contesto urbano “ideale”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui