Aggressione a Ravenna, l'arrestato ha tentato un'altra fuga

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Ha guidato fino a notte inoltrata per oltre 500 chilometri, sicuro di avere le forze dell’ordine alle calcagna e senza sapere se l’uomo che aveva accoltellato alla gola si sarebbe salvato oppure no. Si voleva nascondere Angelo Salvatore, e per farlo aveva scelto un paese in provincia di Foggia, la sua città natale. Sapeva che lì avrebbe trovato qualche vecchia conoscenza disposta a offrirgli un luogo in cui fare perdere le proprie tracce. Ma la caccia all’uomo iniziata sabato sera in piazza Baracca, dopo il fendente che ha lasciato in fin di vita il 38enne albanese Adriatik Kuqja (conosciuto come Nico), si è conclusa nel tardo pomeriggio di ieri poco prima delle 17, quando i carabinieri hanno intercettato il fuggitivo 55enne bloccando un iniziale tentativo di fuga. Nei suoi confronti la Procura di Foggia emetterà un fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio aggravato, che confluirà a Ravenna nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Angela Scorza.

L’auto appena comprata

L’indagato, perito meccanico residente da tempo in Romagna, aveva deciso di lasciare la città non appena la lite di sabato sera, iniziata all’interno del bar al civico 38 di piazza Baracca, era finita nel sangue. Il movente, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo Investigativo, sarebbe stata una discussione nata parlando di politica e proseguita all’esterno del locale: qui, alle porte della zona dello shopping del centro storico, sarebbe volato un primo schiaffone diretto al volto del 55enne, il quale, estraendo un coltello dalla tasca, ha sferrato il fendente raggiungendo il collo del rivale, recidendogli in parte la giugulare.

I testimoni oculari lo hanno visto scappare a piedi. Ma ben presto gli inquirenti hanno capito che il fuggitivo si era messo al volante. Ed ecco la prima difficoltà: perché Salvatore aveva cambiato vettura proprio due o tre giorni prima, rendendo più difficile risalire alla targa del nuovo veicolo. Gli inquirenti hanno cercato nell’abitazione in cui l’uomo viveva, allo scopo di trovare copia del libretto o altri documenti utili per individuare il mezzo, comparandolo con le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in città. Ma nulla.

In casa non c’era nemmeno l’ex fidanzata che, rintracciata, avrebbe riferito di avere ormai interrotto i rapporti con l’uomo. Le ricerche si sono allora spinte anche nel Milanese, dove risiedono tuttora alcuni parenti.

Il nascondiglio da amici criminali

In quelle stesse ore Salvatore stava invece guidando verso Sud, dove nel frattempo si stava concentrando un secondo gruppo d’indagine, che ha coinvolto anche i “Cacciatori di Calabria”, squadrone dei Carabinieri specializzato in operazioni mirate, tra le quali la ricerca di latitanti. A fornire importanti indizi è stato il “curriculum” criminale del 55enne; già noto alle forze dell’ordine per droga e reati contro il patrimonio, Salvatore aveva ancora contatti con la microcriminalità locale. E proprio a casa di un amico, soggetto appartenente a tale sottobosco, gli investigatori hanno individuato il nascondiglio. Circostanza per la quale anche il padrone di casa ora rischia di essere indagato per favoreggiamento. Il ricercato ha provato a fuggire nuovamente; uscito di casa alla vista delle pattuglie, è stato rincorso prima di essere definitivamente ammanettato. Ora si attende l’udienza di convalida. Per il momento l’accusa rimane quella di tentato omicidio aggravato, ma dipende in toto dalle condizioni della vittima, che restano stabili seppure ancora estremamente gravi.

La vittima operata alla gola: resta ancora grave

E’ ancora grave ma stabile Adriatik Kuqja, l’operaio albanese 38enne accoltellato alla gola sabato sera in piazza Baracca da Angelo Salvatore. L’uomo ha passato la notte nella sala operatoria del “Santa Maria delle Croci”, dove è arrivato in fin di vita con la giugulare parzialmente recisa dal fendente; ora è costantemente monitorato, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale ravennate. Sabato sera, quando l’ambulanza lo ha soccorso, i medici lo davano per spacciato. Il delicato intervento chirurgico si è concluso nelle prime ore della mattinata di ieri. La prognosi rimane riservata ma stabile, escludendo per il momento l’imminente rischio di peggioramento.

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