Aggressione a Cesenatico, il vicino: "Li stava massacrando, poteva finire davvero male"

Cesenatico

È soprattutto la «ferocia» quella che è rimasta impressa nella mente dell'uomo che ha salvato i vicini di casa aggrediti dal 23enne catanese che prima ha ferito alla gola un 43enne nella zona della stazione ferroviaria, poi nel tentativo di fuggire si è intrufolato in una casa tra via Cesenatico e via Marte, aggredendo la coppia che vi abita e il loro anziano cane. Mancava qualche minuto alle 20 di sabato quando l'aggressione è cominciata. «Ero appena rientrato da un giro in bicicletta – racconta il vicino – quando ho cominciato a sentire delle urla che all'inizio avevo scambiato per una lite coniugale. Capita che a volte i toni si facciano un po' accesi». Ma è bastato poco per capire che non si trattava di una normale lite. «I toni erano troppo concitati e a un certo punto ho sentito distintamente gridare “aiutateci”. A quel punto è stato chiaro che c'era una terza persona coinvolta e che non si trattava di una situazione “normale”», racconta il vicino. «Mi sono avvicinato al cancello e ho visto un ragazzo con un pezzo di ferro in mano, credo fosse la forcella di un motore o qualcosa del genere. Lo aveva sollevato in aria e stava per abbassare il braccio per colpire». «Quando mi sono affacciato - racconta ancora - erano tutti e tre sull'uscio di una porta scorrevole a vetri. Quando ho visto quella scena mi sono detto che se non fossi intervenuto subito sarebbe finita male e così ho scavalcato e gli sono andato addosso». «Il mio arrivo lo ha distratto dal pestaggio, ho attirato la sua attenzione - prosegue il vicino -, ha tentato di darmi un pugno ma non mi ha colpito, io l'ho preso per la vita. A terra era pieno di olio e questo ha giocato a nostro favore. L'ho fermato a terra e a quel punto mi sono reso conto che stavano arrivando altri: un paio di persone con un cane e un carabiniere che abita lì vicino, è stato lui ad aiutarmi a immobilizzarlo a terra, mentre il ragazzo tentava di divincolarsi e minacciava di uccidermi». «Sono stato fortunato perché l'aggressore non sembrava avere molta forza e l'olio ha giocato a nostro favore. Io me la sono cavata con solo una escoriazione a uno stinco. Sono convinto che se non fossi intervenuto a distoglierlo da quella aggressione sarebbe potuta finire davvero male, li stava massacrando con una tale ferocia. Loro erano disperati: era una scena straziante».

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