Affetti collaterali: se la vita diventa un incubo

Editoriali

Sono stata con un ragazzo per 6 anni. Ci siamo amati molto, ma negli ultimi tempi il mio sentimento si era spento. Ho provato a parlare con lui, ma non voleva ascoltare e mi diceva sempre che in una relazione sono normali gli alti e bassi e mi sarebbe passata. Specifico che non ci sono di mezzo altre persone, semplicemente ho sentito di non essere più innamorata. Quindi gliel’ho detto, ma ha avuto delle reazioni per me incredibili.
Sul momento è stato quasi impassibile, poi nei giorni seguenti ha iniziato a tempestarmi di messaggi, di chiamate, a insultarmi per motivi assurdi, a telefonare ai miei amici ricoprendomi di epiteti che qui non voglio scrivere, a cercare mia madre per urlarle dietro. Dice che sono una persona orribile che ha buttato via un grande amore, che sono superficiale e cattiva.
Io so di non meritarmi tutto questo, ma lui non sente ragioni. Passiamo ore al cellulare a dire e ridire le stesse cose, mi aspetta fuori dal lavoro, viene a suonare al citofono di casa… la mia vita sta diventando un incubo e non so come reagire
Liliana

Cara amica, è una situazione tremenda. Lei non specifica nella mail da quanto tempo vi siete lasciati: settimane, mesi?
A dispetto delle credenze comuni, per amore si può davvero perdere il senno, e mi pare quello che sta succedendo al suo ex. Forse questo ragazzo andrebbe aiutato: non ha parenti, fratelli, amici che gli possano dare una mano e con cui lei possa parlare? Non sono una psicologa e non vorrei dire cose inesatte, ma in ogni caso a questo punto, fossi in lei, smetterei di interagire con lui. Non risponderei più alle chiamate, bloccherei il numero, ridurrei a zero le interazioni: ci sarà tempo per recuperare un rapporto civile (o magari, si spera, affettuoso) quando lui avrà superato questa fase forsennata di insulti e pedinamenti. Purtroppo quando siamo nella fase acutissima del dolore amoroso, anche una semplice chiamata o sentire la voce di chi ci ha lasciato ci convince che esista ancora qualcosa, perché “vedi, lei/lui mi risponde, parla con me, se non gliene fregasse mi ignorerebbe”. Provi a parlare con la famiglia di lui, spiegando la situazione. Provi per l’ultima volta a parlare con lui, spiegando che con questi suoi comportamenti sta condizionando la sua vita e non è giusto.
Non se la prenda troppo (lo so, facile a dirsi…) per offese e insulti, e se le sembra di non riconoscere più l’uomo cui è stata legata così a lungo. Fatto tutto ciò, se lui insiste a presentarsi fuori dal lavoro o citofonare a casa, forse è il caso di fare una chiacchierata con i Carabinieri. Le sembrerà un consiglio crudele, lo so, ma magari a lui servirà per capire che è il momento di uscire da questa nebbia di furore e rancore. Forza.

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