Affetti collaterali: le amiche dicono

Editoriali

Con un ragazzo che conosco fin dai temi dell’università ci siamo sempre stati simpatici, ma non abbiamo mai passato del tempo insieme né abbiamo mai approfondito la conoscenza. Poi in periodo di pandemia ci siamo sentiti, prima per motivi di lavoro, poi sempre più spesso anche per fare quattro chiacchiere. Un tipo chiacchierone, spontaneo, con molti interessi, e infatti spesso finiamo a parlare di musica, di cinema, di viaggi. Di recente ci siamo ripromessi, una volta finite le limitazioni del distanziamento sociale, di uscire e andare a cena. Ne ho parlato con una mia amica, la quale però mi ha prefigurato uno scenario inquietante dedotto dalle confidenze di una comune conoscente, che con il ragazzo in questione è stata fidanzata per quasi due anni. Sembra essere un caso umano, assillante, egocentrico, e pure protagonista di alcuni episodi assurdi, in varie occasioni a cena al momento di pagare ha dichiarato di essersi scordato il portafogli e ha fatto pagare lei. Questi racconti mi hanno molto demotivata e non so più se sia il caso di uscirci.
Laura B.

Provo a riassumere: un ragazzo che le è sempre vagamente piaciuto torna a orbitare nella sua vita, e d’altro canto in questo anno di lockdown a fasi alterne sono ricicciati fuori pure i filarini dell’asilo nido, per cui figuriamoci. Pare un tipo interessante, parlate un sacco, avete passioni in comune e progettate di vedervi quando possibile. Già questa è una buona cosa, vista anche la mole di mail che lamentano che si chatta con qualcuno da mesi o anni e al dunque, alla richiesta di un semplice caffè mascherinato in piedi e a distanza di vari metri (che al bar potreste mandarci vostra cugina e chissà se vi scoprono), la controparte evapora. A questo punto però appare la consueta entità tanto temuta in questa posta, “le amiche”. Nell’accezione positiva, che è da celebrare con gratitudine e peana a base di spritz, le amiche -gli amici- sono la famiglia che ci siamo scelti, e vanno preservati con più cura del gurzo del Borneo, rarissimo e schivo animale immaginario. Quando però scrivete “le mie amiche dicono che” a me inizia già a comparire un eczema a chiazze. In questo specifico caso poi un’amica riporta le parole di una conoscente, siamo dalle parti del telefono senza fili con cui giocavamo da piccoli usando i rotoli vuoti di carta igienica. Oltretutto questa conoscente con il soggetto in questione ci è stata due anni, per cui questo caso umano le sarà piaciuto: come si sono lasciati? Perché? Magari non sarà del tutto obiettiva? Riguardo le cene poi, e i portafogli dimenticati, sarò impopolare, ma secondo me quando si sta insieme paga chi vuole e chi può, non c’è contabilità da tenere e se in certi periodi uno dei due guadagna più dell’altro offre ed evita di rinfacciare. In sintesi, cara amica: ci esca, e decida con la sua testa. Se non si va, non si vede.

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