Affetti collaterali: gli amanti e i coniugi traditi

Editoriali

Fidanzato per 4 anni, sposato da quasi 6. Qualche mese fa scopro che mia moglie ha un amante. Lo scopro come lo scoprono in tanti, aveva lasciato la pagina facebook aperta e c’era un messaggio di lui. Anzi, tutta la conversazione, con dichiarazioni di passione e istruzioni su appuntamenti. La cosa più sconvolgente è che questa relazione va avanti da anni. Stando ai messaggi che ho visto, almeno 3.
Ovviamente parlavano anche di me e di come approfittare delle mie assenze (viaggio spesso per lavoro) per vedersi e stare insieme il più possibile. Non so come, sono riuscito a stare calmo e parlare con lei con tutta la civiltà possibile, senza rivelare che avevo letto i messaggi. Ha negato e mi ha pure trattato come un marito geloso.
Ma vi scrivo per un altro motivo. L’amante di mia moglie è sposato e ha due figli piccoli. Conosco, di vista, tutta la famiglia. E da quando ho scoperto la tresca (mamma mia che tristezza queste parole) ho l’impulso di raccontare tutto alla moglie di lui.
Non è giusto che sappia che razza d’uomo si è sposata? E magari potremmo fare una bella sorpresa ai due amanti, presentandoci a un loro appuntamento. In fondo se lo meritano.
Piero

Capisco benissimo, la fiducia tradita è una delle ferite più dure da rimarginare. Poi mettiamoci pure il sentirsi un po’ cretini (la parola giusta sarebbe “dabbene”) per non essersi accorti di nulla per anni. Però Lei, invece di prendere il telefono e vomitare fiele con la moglie del tomo in questione, sta scrivendo a me. Perché Lei non è quel tipo di persona, in fondo. Lei è uno che dopo aver letto messaggi amorosi della donna con cui divide il letto ogni notte non urla, non si arrabbia, sta lì un po’ attonito e tenta perfino di offrire una via d’uscita a sua moglie. E probabilmente se la cornificatrice Le avesse spiegato, l’avrebbe ascoltata.
Mi chiede cosa si meritino i due amanti. Non lo so, non deve interessare: è Lei che non merita di finire in un esplosivo casino di rivelazioni e agguati. Lei è una persona perbene, non abdichi a questa confortante consapevolezza. Sta trattenendo tutto il dolore e la rabbia, mantenendo una commovente dignità. Si sfoghi pensando a quello che vuole, può essere liberatorio ed è umano, si confidi con qualche amico, ma lasci stare l’amante e annessa famiglia. Parli con sua moglie, sia pronto ad attraversare quell’inferno che sta solo rimandando, e succeda quel che succeda. Quando quel tremendo cammino sui carboni ardenti sarà terminato (che si arrivi o no ad un Happy Ending) il fatto di non avere determinato ulteriore dolore aiuterà, si fidi. E oltretutto, non è detto che la signora che Lei vorrebbe avvertire non sappia già che tipo d’uomo è il padre dei suoi figli. Delle vite degli altri, per fortuna o purtroppo, non sappiamo nulla di autentico, mai.

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