Aeroporto, le nuovi varianti frenano il volo del Ridolfi

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Non è l’estate del tanto auspicato ritorno alla normalità. Non lo è ancora e potrebbe non esserlo del tutto se lo sguardo si alza verso il cielo e travalica i confini nazionali. Il diffondersi della variante Delta del Covid in alcune delle nazioni più gettonate per le vacanze estive, ha tarpato le ali dell’entusiasmo. Specialmente negli aeroporti e il “Luigi Ridolfi”, che assieme alle quattro compagnie aeree che vi operano aveva sperato in un rilancio (del turismo e proprio), più rapido, non è l’eccezione, ma di fatto è, come gli altri scali, la regola

Le persone viaggiano poco, all’estero pochissimo e anziché alle aperture si torna alle restrizioni. È così che da Nord a Sud e anche a Forlì, si vive alla giornata con i vettori che riprogrammano la propria offerta, spostando voli, modificando le frequenze, cancellando decolli se non intere rotte.

Air Dolomiti, ad esempio, ha ridotto da tre a due le frequenze settimanali per Monaco di Baviera, Ego Airways mantiene 7 destinazioni, ma Ibiza dovrebbe partire solo il 31 luglio solo al sabato e Mykonos il 25 luglio solo la domenica. Lumiwings ha Lodz due volte a settimana e due isole greche (Zante e Cefalonia) riprogrammate per il 21 e 26 del mese, anch’esse, una sola volta a settimana, mentre Air Horizont decollerà potenzialmente solo ad agosto per Bilbao e Amburgo, l’1 e il 2. Il condizionale resta, perché come spiega Alessandro Sozzi, direttore generale di “FA srl”, il quadro è in repentina evoluzione. E ogni aeroporto italiano ne soffre.

«Al momento abbiamo 16 destinazioni operative e lo sforzo che abbiamo fatto per riaprire pur in un periodo nel quale la pandemia ha falcidiato l’industria aeronautica e il turismo, non viene né verrà meno – afferma –. La scorsa primavera, noi e le nostre compagnie partner, guardavamo all’estate, come tutti, con grande fiducia e per questo avevamo proposto in assoluta buona fede un pacchetto di destinazioni ricco e realistico in funzione degli sviluppi delle campagne vaccinali e di un quadro che parlava di ripresa. Purtroppo la situazione muta in continuazione e invece delle aperture ci sono stati soli timidi spiragli. Questo porta giocoforza le compagnie a riprogrammare». La voce è dolente, ma non c’è aeroporto in cui non succeda lo stesso. Nella sola Bologna, ad esempio, le variazioni si susseguono quotidianamente, la Grecia è quasi scomparsa dai radar e la Spagna è diventata “ad alto rischio”.



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