Aereo caduto a Ravenna, sequestrati i resti del velivolo

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Quel che resta dell’aereo distrutto è stato recuperato e posto sotto sequestro, così come i detriti sparsi in un raggio di centinaia di metri. E anche i corpi carbonizzati dei due piloti – Riccardo Gamberini, 65 anni di Ravenna e Valerio Antonucci, 53enne originario di Pordenone ma da due anni pilota di base dell’associazione di paracadutismo Skydive Pull Out che ha base operativa all’aeroporto La Spreta da dove poco prima erano decollati – sono stati portati all’obitorio. Passaggi che andranno a inserirsi all’interno della doppia inchiesta aperta dalla Procura di Ravenna e dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo sull’incidente aereo di venerdì mattina mentre i due piloti – entrambi esperti e con migliaia di ore di volo alle spalle – erano impegnati in un’attività di addestramento. Dall’analisi dei detriti e dall’autopsia sui resti dei piloti si cercano infatti risposte per fare luce sulla tragedia e capire cosa abbia fatto precipitare il Pilatus Pc6, che dopo l’impatto col terreno ha preso fuoco. Cosa non facile da ricostruire, anche per l’assenza di testimoni oculari dell’incidente, avvenuto in un punto distante da strade e abitazioni, in un’area coltivata a ridosso del canale Fosso Ghiaia. Finora tutte le persone sentite non hanno saputo fornire elementi di dettaglio sullo schianto, ma hanno solo riferito agli inquirenti di aver notato la colonna di fumo provocata dall’incendio. In seguito ai primi rilievi, che hanno visto l’intervento anche dei carabinieri e dei vigili del fuoco, al momento il procuratore capo Daniele Barberini e il sostituto procuratore Cristina D’Aniello hanno aperto un fascicolo per l’ipotesi di disastro aviatorio. Nel frattempo proseguono le indagini. Per cercare di fare luce sull’accaduto, in attesa di accertamenti più approfonditi, sono state effettuate anche riprese dall’alto con i droni della zona in cui è avvenuto l’impatto.

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