Addio a Lino Tonti 7 mesi dopo la morte

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Sono passati sette mesi da quel 14 novembre 2020 in cui il suo cuore si fermò per sempre. Un cuore grande e generoso quello di Lino Tonti, sempre al servizio del prossimo: prima da sacerdote, poi, dismesso l’abito talare per sposare Marina Severi, nei panni dell’uomo comune che non ha però mai perso i contatti con il mondo ecclesiastico e con i tanti mondi incrociati grazie alla mente aperta e allo spirito libero che lo hanno accompagnato in 79 anni di esistenza terrena.

Una vita da film si potrebbe dire riavvolgendo il nastro e riproponendola in una di quelle serie tv che oggi fanno la fortuna di Netlix, Amazon Prime, Sky & C (basti pensare che da prete coltivò un’amicizia con Gianmario Lenisa frequentando la sede di Lotta Continua, che in seguito fu fra i fondatori dell’associazione di laici e cattolici gay ‘Narciso e Boccadoro’ e a lungo vice preside dell’Einaudi) e da film è anche il gran finale, l’estremo saluto atteso appunto oltre 200 giorni a causa di una pandemia planetaria come quella da Covid 19. Nel frattempo, qualche mese fa, Lino Tonti è diventato virale anche su un social come Tik Tok, grazie a un video girato in stazione da un giornalista di passaggio attirato dalla tenerezza di un suo saluto che ha ottenuto oltre due milioni di condivisioni e la citazione di Luciana Littizzetto sul suo profilo Instagram.

«Il funerale si terrà sabato 19 giugno alle 11 alla chiesa di San Raffaele Arcangelo (dove il babbo è rimasto attivo e partecipe fino agli ultimi istanti di vita), la santa messa sarà presieduta dal Vescovo Monsignor Francesco Lambiasi e sarà trasmessa in diretta anche su Icaro TV e in streaming sulla piattaforma Icaroplay» rivelano i figli Francesco e Massimo, per tutti a Rimini semplicemente Checco e Macio.

«Abbiamo aspettato il momento giusto, quello in cui potesse essere salutato un’ultima volta come si deve» aggiungono, spiegando: «All’inizio siamo stati tutti in quarantena, dopo che il Covid ce lo aveva strappato, poi è stato chiuso nuovamente tutto e con la zona rossa non sarebbero potuti venire al funerale neanche i suoi fratelli e i parenti da Riccione. Consci delle tante persone che avrebbero voluto esserci si è atteso il ritorno in zona bianca e la fine di certe restrizioni e adesso che ci siamo stiamo cercando di raggiungere più persone possibili dei suoi vari mondi, da quello ecclesiastico a quello scolastico, del giornalismo e dello sport, soprattutto nell’alveo della Rimini Calcio».

Con l’ultimo messaggio affidato ai manifesti e ai ricordini. «Abbiamo scelto la frase ‘Ama e fai ciò che vuoi’ perché sintetizza alla perfezione l’approccio alla vita del babbo» rivelano in chiusura Checco e Macio.

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