Acqua, a Imola Hera esclude per ora il rischio razionamento

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Nonostante la pioggia caduta giovedì, la siccità continua a picchiare duro. Già da sue settimane, le ordinanze dei primi cittadini di Imola, Castel San Pietro e Medicina hanno già limitato il prelievo di acqua potabile per utilizzi domestici. Per il momento, però, Hera esclude il rischio di razionamento per il Circondario. E anche per usi industriali.

«L’approvvigionamento idrico nei comuni in gestione al gruppo nel territorio emiliano è, al momento, sotto controllo – fa sapere la multiutility –. I tecnici del gruppo stanno continuamente monitorando l’evolversi della situazione, che riguarda l’intera regione, con squadre pronte ad intervenire con autobotti se necessario».

Bubano serve otto Comuni

Imola e il Circondario «sono serviti da una serie di acquedotti indipendenti, fra cui il principale è quello a servizio del capoluogo – entra nei particolari Hera –. L’alimentazione di questi sistemi avviene attraverso acqua di falda o superficiale, oltre ad alcune importanti interconnessioni con altri acquedotti in gestione al gruppo, come quello del Sistema primario bolognese».

E «merita particolare attenzione un importante approvvigionamento di tipo superficiale dei laghi di Bubano, bacini in cui vengono accumulati volumi idrici derivanti dal fiume Santerno e dal Canale emiliano-romagnolo – aggiunge –. Da solo è in grado di soddisfare la richiesta di 8 comuni, producendo circa 8,2 milioni di metri cubi. I bacini rappresentano un’importante riserva che consente di fronteggiare periodi di siccità. Tale sistema ha grande capacità di stoccaggio, tale da offrire la piena soddisfazione delle richieste del territorio servito».

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