Durante il colloquio di lavoro le è stato proposto di testare il servizio. Nello specifico un particolare macchinario, abbinato a un massaggio praticato con un unguento spalmato dal titolare in persona. Superate le iniziali titubanze, l’aspirante dipendente ha accettato. Tutto bene fino a quando le mani del futuro “capo” non hanno raggiunto l’inguine. A quel punto la ragazza è scattata in piedi accusandolo di essersi spinto oltre il dovuto. Dell’impiego non ne ha più voluto sapere nulla; se n’è andata e lo ha denunciato per violenza sessuale. È l’accusa di cui ora è chiamato a rispondere un ultra 30enne, responsabile in un centro benessere del Ravennate. L’uomo finora ha sempre respinto le accuse. Tant’è che l’udienza preliminare davanti al giudice Corrado Schiaretti è stata rinviata a metà aprile per consentire alla difesa di valutare le possibili strade processuali da affrontare, che potrebbero contemplare anche un accordo tra le parte per un eventuale risarcimento.

Accuse in palestra a Ravenna: “Palpeggiata al colloquio”
