Rimini, accusato di stupro a una diciottenne al parcheggio della Baia Imperiale: giudice lo manda in carcere

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Niente arresti domiciliari per il 35enne veneziano accusato d’aver picchiato e violentato venerdì scorso una turista 18enne nel parcheggio della Baia Imperiale. Il Gip del Tribunale di Pesaro, infatti, ha inasprito il provvedimento del collega di Rimini che aveva “optato” per i domiciliari con braccialetto elettronico per il presunto stupratore e ha riformato la precedente decisione, stabilendo che venisse subito trasferito in carcere.

Il fatto

Il presunto stupro sarebbe stato consumato nella notte a cavallo tra giovedì e venerdì della scorsa settimana. Secondo la ricostruzione fornita agli inquirenti, la giovane turista lombarda si trovava con la sua compagnia di amici nella discoteca Baia Imperiale, a Gabicce. E lì ha reincontrato il 35enne, anche lui turista, ma veneto, conosciuto alcune sere prima in un altro locale della Riviera. I due, dopo avere passato qualche ora insieme all’interno del locale, attorno alle 2 hanno deciso di prendere la via del ritorno verso i rispettivi alberghi, entrambi a Riccione. La ragazza ha raccontato d’avere così accettato un passaggio dall’uomo arrivato a Gabicce in auto. Una volta però entrati dentro il mezzo, parcheggiato all’esterno dalla discoteca, la 18enne sarebbe stata picchiata e stuprata. L’uomo infatti in brevissimo tempo avrebbe cambiato atteggiamento e da amichevole e premuroso sarebbe diventato violento.

Rintracciato in albergo

Un racconto che ha fatto poco dopo alla polizia di Rimini. La giovane vacanziera, una volta raggiunto sotto choc il suo hotel - dove tra l’altro alla fine sarebbe stata portata dal suo presunto stupratore - è stata in seguito condotta all’ospedale da amici: qui i medici le hanno dato 45 giorni di prognosi ma vista la situazione hanno allertato la Questura di Rimini. Gli investigatori della Squadra mobile hanno subito ascoltato la ragazza e sono risaliti all’identità del 35enne, che è stato rintracciato sabato pomeriggio, mentre stava per lasciare Riccione per proseguire la vacanza in Salento. L’uomo è stato quindi sottoposto a fermo. E una volta ascoltato, per la convalida, ha spiegato la propria versione dei fatti, sostenendo che «non c’è stata alcuna violenza, la ragazza era consenziente».

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