Abusi dei ragazzini: psicofarmaci, droghe e abbuffate di alcolici

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Ansia da prestazione per il 7% degli studenti delle scuole superiori colmate con gli ansiolitici e gli anti depressivi presi dall’armadietto dei medicinali dei genitori; uso di cannabis nel 28% dei teenager ma anche da parte del 15% della popolazione tra i 18 e i 44 anni. Poi l’alcol, la sostanza più diffusa in assoluto, dove tra adulti e ragazzi c’è solo un 2% in più di differenza per i più grandi.

È l’immagine che emerge dallo studio di EspadItalia, branca italiana dell’omonimo progetto europeo European school survey project on alcohol and other drugs che analizza i consumi psicoattivi (alcol, tabacco, farmaci e sostanze illegali) tra gli studenti delle superiori dai 15 ai 19 anni in ogni provincia. I dati sono stati presentati dalla sociologa Claudia Luppi dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr che segue il progetto EspadItalia, alla tavola rotonda «Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia», organizzata dalla Cooperativa sociale Cento Fiori a Rimini, in occasione del 40° anniversario della fondazione. «La ricerca mostra una diffusa ansia da prestazione negli studenti – spiega Luppi, illustrando l’ambito degli psicofarmaci senza prescrizione –. A Rimini parliamo solo del 7%, ma in Italia il 46% dei ragazzi dice di assumerli per andare meglio a scuola, il 34% per stare meglio con se stessi». In tutte le sostanze, lecite e illecite, i maschi hanno il primato, tranne che nel tabacco (22% contro il 20%) e negli psicofarmaci: le ragazze all’11% contro 4. «Forse avvertono maggiormente l’ansia, perché se il 41% dei ragazzi dice di assumerli per andar meglio a scuola, per le ragazze si sale al 48%. Di solito l’uso di sostanze cala in modo marcato con il crescere dell’età, invece per gli psicofarmaci tra i 15 e i 19 anni le differenze sono minime». Ma i minorenni, dove trovano questi farmaci? Nell’armadietto di mamma e papà: è la terza voce nel 31,5% dei casi. Ma si rimediano anche in luoghi aperti o su Internet.

Per quanto riguarda l’uso degli alcolici i teenager riminesi non sono in vetta alla “classifica” regionale ma l’80% ne fa uso almeno una volta all’anno, il 32% si è ubriacato una volta all’anno. I giovani riminesi sono invece primi in regione nel “binge drinking” 37,5% (40% maschi, il 35 femmine): cinque o più bevute in fila per ubriacarsi velocemente. Per fare un paragone: in Italia l’ubriacatura fra gli adulti è al 16% mentre il binge drinking si ferma al 12% nel mese: «Non è da sottovalutare come problema sociale».

Tra le sostanze illegali: l’eroina è allo 0,7% fra gli studenti delle superiori, la cocaina all’1,7%. Ma è la cannabis la droga più consumata, tra giovani e adulti. Il 28% circa dei riminesi la consuma in compagnia. Ma anche tra gli adulti la sostanza va: tra i 18 e gli 84 anni i consumatori sono il 7%.

Presenti alla tavola rotonda: Emma Petitti, presidente dell’Assemblea regionale, Leopoldo Grosso del Gruppo Abele, Riccardo De Facci, presidente di Cnca. Edoardo Polidori responsabile del Ser.Dp di Rimini e Forlì, Michele Sanza responsabile del Ser.Dp di Cesena. Coordinamento di Laura Grossi e Cristian Tamagnini della Cento Fiori.

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