A Sogliano l'anteprima dello Sponz Fest di Capossela

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Una chicca in anteprima illumina le notti d’estate soglianesi di venerdì 8 e sabato 9 luglio. Vinicio Capossela sceglie la Romagna, e il paese del Rubicone, per la sua “Anteprima Sponz Fest” ovvero l’anteprima che precede il festival da lui ideato dieci anni, fa per riqualificare l’immagine della sua Irpinia dimenticata. Prerogativa dello Sponz Fest, che si svolgerà in agosto in alta Irpinia, è di mettere in luce la bellezza e cultura di luoghi dimenticati che vanno sostenuti e riqualificati perché strettamente legati alle radici italiane e al territorio cui appartengono. L’aspetto musicale e spettacolare del festival, si mescola pertanto ai tesori del territorio, cultura, dialetti, tipicità.

Il tema di quest’anno è “Coultura”, per una diversa coltura/cultura della terra. L’anteprima soglianese si apre venerdì 8 alle 19 in piazza Garibaldi; parole, musica, ballo si intrecciano in un unicum, con poesia e poeti dialettali, folk e musica popolare, così come vorticosi balli di coppia e di gruppo ispirati alla Romagna. Godereccia è la mattinata di sabato 9 luglio; un mercatino nel borgo esalta profumi e sapori di prodotti tipici con degustazioni, visita alle fosse del formaggio, escursioni e trekking nella natura circostante. Il clou della festa è sabato sera, quando ci si sposta all’esterno della chiesa della Natività di Maria di Pietra dell’Uso, ricordata anche da Tonino Guerra nei suoi scritti. Contesto in cui Vinicio Capossela presenta il suo concerto “Rolling Sponzing Review” con la sua band e con artisti ospiti a sorpresa.

È lo stesso Capossela a raccontare la sua idea: «Da dieci anni sponziamo nelle terre interne di alta Irpinia e dintorni. Dallo scorso anno abbiamo iniziato a sponzare anche in altre zone interne. Nel 2021 sotto alla Pietra di Bismantova e quest’anno ai piedi della dorsale tosco romagnola dove varcheremo il Rubicone in Sogliano, paese che con affettuosa e circostanziata partecipazione ha accolto lo spirito sponzante nei tenimenti del suo comune. Sponz Fest più che un festival è uno spirito, un modo di esperire forme di comunità mobile. Il verbo sponzare viene dall’azione della spugna che, una volta inzuppata, ammorbidisce e rigenera. Così è il corpo di gruppo che da sponzato perde rigidità, forma e spigoli, e assorbendo dilata ed accoglie e rimette in circolo. Questo spirito cerchiamo di sollecitarlo a mezzo della musica, ma anche del cibo, del bere, del ballo e soprattutto dell’incontro in intersezione con il paesaggio naturale e di natura umana.

Ragionare su cultura e coltura è ragionare su di cosa siamo fatti, su cosa mangiamo e su cosa coltiviamo. Sul rapporto con la terra, con le risorse della terra e anche con le nostre. Su cosa consumiamo e su cosa lasciamo. Su cosa coltiviamo e cosa corrompiamo. Nello spirito del Fest, che non si è mai risolto in un palco solo, il comune ha messo a disposizione luoghi diversi, a diversi orari, coprendo l’intero arco del giorno e della notte. Luoghi anche insoliti e laboriosi da restituire all’uso. Un ponte tra le esperienze di Romagna e di Irpinia ci verrà dall’occhio indiscreto del fotografo riminese Chico De Luigi che è stato agitatore e anima di un paio di edizioni e che porterà a Sogliano un poco delle sue “Facce da Sponz”. Dunque grazie e anzi Grazia a tutti. Ci vediamo a Sogliano».

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