A Santarcangelo di Romagna impazza il teatro

Il festival del teatro è pronto ad accogliere gli spettatori. Negli spazi pubblici, piazze, parchi, strade, palestre, scuole, ma anche case, supermercati, luoghi insoliti che il teatro sperimenta e rigenera, sono in arrivo dai diversi continenti le proposte sceniche e performative più diverse scelte dal neo direttore polacco Tomasz Kirenczuk che guiderà questa, intitolata Can you feel your own voice e le prossime due edizioni. Con schierato tutto il patrimonio umano che ci lavora, decine e decine di ragazzi dal mondo, Santarcangelo Festival 2022, in conferenza stampa, ha dispiegato ieri il programma, che va dall’8 al 17 e ha un sequel e non si esaurisce nei 10 giorni di calendario. Da un lato con la 5 giorni di Circo contemporaneo, dal 20 al 24, ospitato nello chapiteau immerso nel verde del Parco Baden Powel, e dall’altro con il progetto che fa prendere forma a un sogno: la creazione di un “Fondo”, assieme a 13 realtà teatrali italiane, cioè una rete dedicata a sviluppo produttivo e crescita di artisti emergenti.

Un festival, che presenta oltre 50 tra artisti e compagnie, «quale corpo vivente che si ricrea e propone prospettive nuove ogni giorno», secondo la visione del direttore, carico di «emozione e gratitudine» per uno staff che è al lavoro da settimane affinché tutto sia pronto a partire. Lo ha definito «un processo che non finisce mai» perché si completa nel confronto col pubblico, tra artisti e con gli operatori, più di 200 anch’essi internazionali. E ne ha sottolineato il «senso politico e simbolico» per i contenuti ma anche per la costruzione di relazioni e alleanze che guardano al futuro, per l’occhio attento alla sostenibilità ambientale. Con alle spalle, da una parte il suo impegno culturale caratterizzato dall’impronta politico-sociale, e dall’altra l’acquisizione dell’eredità del festival e dei maestri da cui ha imparato a combattere per i diritti e condividere la discussione, ha portato artisti impegnati su tematiche attualissime come il femminismo, le differenze di genere, il mondo queer, l’ecologia.

«Ciò fa si che il festival – come ha sottolineato l’assessora alla cultura Pamela Fussi – sia come un’agenzia formativa che tiene vivi quei temi che rischiano di essere lasciati indietro». Ne è già una conferma il primo fine settimana grazie alla presenza di Mónica Calle, che con la sua compagnia metterà in scena in prima assoluta vulnerabilità, resistenza e coraggio. In Ensaio Para Uma Cartografia, ispirandosi ai movimenti del balletto classico, la coreografa portoghese fa danzare sulle note di Beethoven e del Bolero di Ravel dodici corpi nudi femminili. E questi attraverso la ripetizione ossessiva di uno stesso passo di danza rendono manifesta la tenacia delle donne, il loro bisogno di comunità e di ribellione contro i modelli maschili e la dittatura della perfezione (Parco Baden Powell, l’8 e il 9). E ancora grazie a Maria Magdalena Kozłowska, che presenta per la prima volta fuori dai Paesi Bassi lo spettacolo Commune, ispirato alle proteste contro la penalizzazione dell’aborto. Opera eclettica, frenetica, critica e ironica che affronta con umorismo temi urgenti (Teatro Galli, il 9 e 10). La performer e attivista polacco-olandese sarà anche protagonista del workshop Opera to the People a Santarcangelo il 10 alle 9. Tanti anche gli spettacoli gratuiti, 50 sui 170 complessivi, come gli spettacoli in piazza Ganganelli, i concerti allo Sferisterio, la musica live nello spazio notturno dell’Imbosco al Palacirco. E sempre in piazza Ganganelli, lo spettatore potrà sedere attorno alla grande tavola rotonda creata ad hoc per seguire sia il progetto site-specific Siamo ovunque, (il 9 e 10), nato quale spazio di riflessione e offrire spunti per il cambiamento, ma anche per partecipare ai dibattiti liberi sulle problematiche che ci affliggono e il 13 alle 20.30 per cenare grazie alla proposta dei commercianti col fine di raccogliere fondi da destinare ai rifugiati ucraini.

Info: 0541 626185

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