A Ravenna il centro della transizione ecologica di Eni

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Eni si è prefissata degli obiettivi per una just transition, volta alla neutralità carbonica al 2050. Un percorso che passa anche per il territorio di Ravenna, dove l’azienda oggi opera attivamente in tutto il ciclo dell’energia e dei suoi prodotti: gas naturale, energia termica ed elettrica, chimica, ripristini ed economia circolare. Il Rapporto di sostenibilità che l’azienda ha presentato durante il recente incontro di Omc 2021, la conferenza mediterranea del mondo energetico, racconta questo viaggio. «Ravenna è sempre stato un luogo dove abbiamo sperimentato grazie alle competenze delle persone e delle aziende presenti sul territorio. Questa pubblicazione, che arriva alla sua quarta edizione, vuole raccontare cosa facciamo per una ‘just transition’ che ha messo come obiettivo sfidante zero emissioni al 2050», ha spiegato Alberto Manzati, responsabile del distretto centro settentrionale di Eni, nel corso della presentazione del documento. Il testo fotografa l’attività di Eni nell’area adriatica, a partire da una delle sue centralità più rilevanti. Quella di Ravenna, appunto, dove opera attivamente nel ciclo dell’energia.

«Eni è presente a Ravenna con tutte le realtà di business, la realtà di coltivazione di gas naturale con l’upstream, l’attività Versalis per quanto riguarda la chimica e le gomme, Eni Rewind per le bonifiche ed Enipower per la generazione, infine con R&M per quanto riguarda trasporto e stoccaggio di Gpl – aggiunge - Il rapporto racconta come tutte queste realtà di Eni si integrino nel territorio e come contribuiscano alla decarbonizzazione con obiettivo al 2050».

Eni, consapevole dell’emergenza climatica in atto, vuole essere parte attiva di un percorso virtuoso del settore energetico verso una neutralità carbonica entro il 2050, per mantenere il surriscaldamento medio globale entro la soglia di 1,5°C a fine secolo, in linea con gli Accordi di Parigi. Diversi i progetti in piedi che contribuiranno al raggiungimento della neutralità carbonica, volti all’efficientamento energetico, alla riduzione delle emissioni, alla cattura e stoccaggio della CO2 . Tra questi il progetto per la rinascita di Ponticelle, un’area industriale dismessa esterna allo stabilimento petrolchimico di Ravenna, è un esempio concreto di come la bonifica possa apportare valore aggiunto ai territori, con un impianto fotovoltaico ideato nel rispetto del principio “zero consumo di nuovo suolo”, una piattaforma di bio-recupero dei terreni contaminati da idrocarburi attraverso l’impiego di microrganismi e una piattaforma ambientale per la gestione di rifiuti industriali, con un impianto che verrà realizzato da Eni Rewind con Herambiente attraverso una nuova società paritetica, Hea. Lo scorso anno, le realtà di Eni a Ravenna hanno implementato e portato avanti una serie di iniziative e progetti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Ad aprile 2020 è stato portato a termine il progetto per l’installazione di due elettrocompressori presso la centrale di trattamento gas Rubicone situata a Gatteo a Mare (FC), con conseguente spegnimento dei compressori alimentati a gas presenti sulla piattaforma in mare Cervia K. Il progetto ha portato ad una riduzione netta totale di CO2 emessa di circa 23 mila tonnellate all’anno. E sempre lo scorso anno è stato avviato lo studio di fattibilità per la realizzazione del parco fotovoltaico presso la base Dics di Marina di Ravenna, per 650 kWp complessivi, con installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. I lavori di realizzazione sono stati avviati nei primi mesi del 2021. Il futuro, in sostanza, è tracciato e i prossimi passi vedranno le realizzazioni di nuovi parchi fotovoltaici presso le centrali di Casalborsetti ed altre fuori Regione.

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