A Forlì il Galliano Park non si arrende: "Una solidarietà commovente ci aiuta a ripartire" VIDEO

Sul tracciato di Galliano Park scende in pista la solidarietà. L’impianto sportivo si trova a lato della via Emilia, poco fuori dal Ronco, tra Forlì e Forlimpopoli ed è stato travolto dalla piena di alcuni giorni fa. Curve, paddock, rettilinei e ristorante sono affogati in un lago marrone, ma i gestori, Manuel e i genitori Fabiano e Catia Fantini, hanno subito incontrato l’aiuto di tantissimi volontari.
Qui non si smette mai di lottare per togliere dalle grinfie del magma marrone quanto più spazio possibile e la solidarietà ci sta regalando una sfida in cui vincono tutti. «All’inizio abbiamo visto i danni - racconta Manuel - ma la prima cosa che abbiamo pensato è stata che abbiamo salvato la pelle. Se fosse successo cinque o sei ore dopo, i morti non erano 14, ma da 1400 in su, compresi noi. Ci siamo tirati su un attimo soprattutto quando abbiamo visto la reazione delle persone e delle aziende».

La gara di solidarietà

Su Instagram, Manuel ha raccontato fin dal primo momento, quando andavano a portare a mangiare al gatto con un pedalò, questa incredibile disavventura. Il giovane vive ospite di un amico, i genitori nell’albergo di fianco al tracciato: nell’alluvione hanno perso la casa e l’attività, ma non si perdono d’animo.
L’ex pilota Luca Marconi, la ditta “Coromano”, tanti volontari provenienti da Biella e da altri paesi hanno cercato di intervenire. Persino Marco Bezzecchi e Andrea Migno si erano offerti di venire a spalare. Sono arrivati i rugbisti Saviors di Cesena e Forlì 1979. «Vorrei ringraziare i primi che ci hanno aiutato - spiega il patron del Galliano - i ragazzi di Opes Italia che fin dal primo giorno hanno capito che mi serviva un aiuto e hanno attivato, insieme ad altri tracciati, anche a noi concorrenti, una raccolta fondi che ci è servita per ripartire. La Protezione civile di Forlimpopoli, i Carabinieri del Ronco, la Croce Rossa di Forlimpopoli, i Vigili del Fuoco ci sono stati vicino. Tutte le aziende del territorio Coromano, “Giovane strada”, “Pi2000”, “Casalboni”, Enzo ex “Pi2000”, hanno pedalato come matti. Qui si sta facendo una roba che, se riusciamo a mantenere questa mentalità e la portiamo in Italia e in Europa, finiamo tutte le guerre».


Loris Reggiani, zio di Manuel ha lanciato un’iniziativa www.sosgalliano.it: preparerà otto piccole moto elettriche Thundervolt e le iscriverà alle ultime tre gare stagionali (a Pomposa, Ottobiano e Cremona) del trofeo dedicato. Chi pagherà mille euro potrà partecipare a un fine settimana di gara, tutto compreso. «È un’idea che mi è subito piaciuta un sacco - commenta Manuel -. In passato mi è capitato di fare azioni caritatevoli, come ad esempio per “Save The Children”. Unire questa sensazione all’adrenalina della gara deve essere bellissimo».
Andrea Dovizioso, Federico Caricasulo, Mattia Casadei Elia Bartolini hanno registrato video-messaggi in cui chiedono a tutti di contribuire ad aiutare Galliano Park a ripartire. L’obiettivo è riaprire ad agosto? «Per fortuna siamo riusciti a salvare tutte le moto elettriche. Quelle a motore non ci sarà modo di recuperarle. Ycf Italia ha già stoccato 15 moto uguali a quelle infangate e ormai inutilizzabili con i colori giallo neri Galliano Park e quando chiederò di averle perché avrò liberato la pista, avrò tempi molto lunghi per pagare. Preferisco non pensare a quando ripartiremo, perché finché non ci penso, è come se dovessimo girare regolarmente. Non faccio conti, ma per ferragosto vorrei vedere il paddock e la pista libera per fare un grande picnic». E allora sapremo che tantissime persone, appassionati, sconosciuti e amici, avranno vinto insieme una bella gara.

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