A Cesena voucher sportivi a poche famiglie, soldi dati a 20 società

Cesena

E il resto è mancia. Si potrebbe riassumere così un’utile operazione appena messa in campo dal Comune a sostegno delle società sportive cesenati. Venti di queste realtà si sono divise una torta di 41.740 euro. La somma equivale a quanto non è stato assegnato nell’ambito dei 70.350 euro che la Regione ha messo a disposizione per distribuire voucher alle famiglie in condizioni di disagio economico con l’obiettivo di consentire ai loro figli di proseguire l’attività sportiva.

Voucher famiglie poco usati

Una volta ricevute le richieste e stesa la graduatoria, è stato impiegato solo il 40% di quella cifra: per la precisione, 28.609 euro. Così l’amministrazione comunale ha deciso di sfruttare la possibilità, prevista dalla Regione stessa, di dirottare i soldi restanti associazioni e società sportive dilettantistiche del territorio che hanno continuato a organizzare corsi, attività e campionati anche nel periodo scandito dal Covid-19, nei limiti di quanto è stato fattibile tenuto conto delle restrizioni.

I 20 beneficiari

Ciascuno dei beneficiari ha ricevuto contributi che vanno da 1.570 a 2.500 euro. Due le domande rigettate, perché sono giunte oltre il giorno di scadenza per presentarle, fissato a metà dicembre.

Le realtà sportive beneficiarie dei contributi sono Endas Atletica, Cesena Rugby 1970, Asd Ronta, Asd Polisportiva Aurora, Kick Off, Asd Polisportiva Rumagna, Asd Sporting Club Vallesavio, Asd Dismano United, Asd Ponte Pietra, Asd Fiorenzuola, Asd Polisportiva San Vittore, Asd Ronconi circolo tennis, Usd Budrio 1982, Polisportiva Forza Vigne, Uisp Forlì-Cesena, Cesena Basket 2005, Asd Diegaro, Asd Arcieri Cesena, Asd Polisportiva 5 Cerchi, Gs Polisportivo Vigne.

I requisiti richiesti per ottenere quei fondi erano tre: essere gestori di un impianto sportivo all’aperto di proprietà comunale; aver garantito la continuazione dell’attività durante il periodo della pandemia, nel rispetto dei limiti, delle regole e dei protocolli previsti; aver sostenuto spese per la gestione e manutenzione degli impianti nelle varie fasi dell’emergenza coronavirus.

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