A Cesena valanga di disdette per il cenone e ristoratori stremati

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Le speranze che si potesse contare su cenoni da tutto esaurito per raddrizzare il nerissimo periodo dei ristoranti, messi in ginocchio dal Covid, si sono infrante in una pioggia di disdette negli ultimi giorni. Per questi locali, e in generale per i pubblici esercizi - raccontano Fipe Concommercio e Fiepet Confesercenti - il periodo delle feste è stato molto più duro di quel che si sarebbero aspettati.

Un po’ sono aumentati contagi e quarantene, un po’ - sostiene Angelo Malossi, presidente cesenate di Fipe Confcommercio - «le persone hanno paura e cercano di difendersi come possono, anche disdicendo il ristorante». Le disdette nel Cesenate si aggirerebbero intorno al 50%, «dato in linea con quello nazionale».

Secondo Davide Ricci, di Fiepet Confesercenti, «le attività più recenti che non possono contare su una clientela storica e affezionata sono arrivate anche all’80% di disdette».

Il problema - fa notare Ricci - «non riguarda solo i mancati incassi, ma anche la merce acquistata, i dipendenti».

«Il super green pass aveva contribuito a creare fiducia e la gente stava tornando al ristorante - sottolinea Malossi - ma l’aumento dei contagi ha fatto svanire anche quell’effetto. Le attività ormai sono stremate e gli imprenditori preoccupati, per tanti comincia a concretizzarsi il rischio di dover chiudere».

L’asporto che lo scorso anno in tanti hanno imparato a fare «in alcuni casi è un aiuto ma non basta, molti poi, convinti di poter tornare alle cene in presenza non si sono organizzati».

A scoraggiare, secondo Ricci, anche le ultime restrizioni: «Hanno vietato gli eventi, fatto chiudere le discoteche, dappertutto è vietato ballare. E il risultato è che proliferano le “feste” abusive. In collina non c’è nemmeno una casa libera». Quello che amareggia è la sensazione che «ancora una volta ristoranti, turismo e divertimento sono stati considerati settori di serie B. E in tanti temono di non poter contare più nemmeno sui ristori».

Tra chi ha dovuto fare i conti con le conseguenze del “Decreto Festività” c’è anche “Balamondo-il Capodanno più bello della Romagna”, che sarà a porte chiuse ma all’aperto. Il concerto di Capodanno costretto a lasciare piazza del Popolo si trasferisce alla rocca, da dove sarà trasmesso in diretta da Teleromagna.

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