A Cesena la media dei contagi ora punta verso il basso

Cesena

Fino ad una quindicina di giorni fa era solo una prima percezione. Ora i dati fanno davvero brillare la luce in fondo al tunnel della zona rossa. Una luce che investirà tutto il territorio a breve ma a patto che durante la Pasqua non si sia esagerato con i contatti extra familiari, che il numero di vaccinati continui a progredire e che le temperature continuino dai prossimi giorni a declinare verso la primavera inoltrata, aiutando in mitezza a tenere più lontani tutti i virus, Covid-19 compreso. Attorno al 20 di marzo i dati della media mobile settimanale di contagi iniziavano a mostrare la curva di incidenza del virus in discesa, così come riportò il Corriere nelle sue colonne. Una discesa che è diventata ora ripida fino ad arrivare alla due giorni di pasqua. La media mobile dei contagi degli ultimi sette giorni viene ricalcolata ogni giorno togliendo il dato dell’ottavo giorno precedente e inserendo quello comunicato il giorno stesso nei conteggi di Ausl e Regione. Il dato cesenate e dell’area comprensoriale (come mostra la tabella a fianco) è precipitato dal 20 marzo puntando con decisione verso il basso. Sia nel numero complessivo di casi sul territorio di Cesena e dei 15 comuni che ne compongono l’area di bacino comprensoriale, sia nel rapporto di nuove infezioni medie ogni 100 mila abitanti, la corsa delle infezioni sta tornando a ridosso della “linea arancione”. Che è la soglia dei 250 casi settimanali di media che rappresenta la soglia di massima attenzione oltre la quale gli ospedali e la sanità vengono messi sotto pressione in maniera potente e scatenano la Zona Rossa. Ancora dunque la strada per tornare sotto al livello di guardia è da percorre. Ma la situazione è in smarcato miglioramento rispetto al periodo a cavallo tra il 7 e l’8 marzo e quello tra il 16 ed il 20 marzo quando ci sono stati i picchi di incidenza maggiore nel rapporto tra popolazione e contagiati della terza ondata. Il ritorno ad una normalità più vicina alla realtà del passato (o anche solo quella che si viveva durante la scorsa estate) non sarà automatico al passaggio del grafico sotto al “pavimento” fissato dai 250 casi settimanali di media contagio. Dipenderà molto anche da quanto gli ospedali saranno nel frattempo in grado di smaltire i pregressi sotto il profilo dei ricoveri, chiudendo reparti Covid per restituirli alla normale attività di tutte le altre degenze. Il passo in avanti che si è evidenziato dagli ultimi 10 giorni di marzo fino alla Pasqua è però evidente e abbastanza confortante da far sperare in un prossimo futuro a tinte molto meno fosche delle attuali.

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