A Castel San Pietro accolti 95 profughi ucraini

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Proseguono le attività di sostegno ai profughi ucraini a Castel San Pietro. Si parla di 95 persone. Di queste circa la metà, 51 per l’esattezza (5 arrivate nell’ultimo mese), sono ospitate in famiglie di Castel San Pietro Terme, 44 si trovano negli alloggi Cas, altri 17 sono in alloggi Cas-Sai nei comuni di Castenaso, Rioveggio-Monzuno, Loiano, San Benedetto Val di Sambro, e 37 sono rientrati o trasferiti in altri territori. In tutto sono 55 le famiglie castellane che dall’inizio dell’emergenza hanno accolto i profughi; in parte si tratta di parenti o amici, in parte di cittadini castellani che hanno dato la loro disponibilità a offrire ospitalità temporanea. Oltre alle famiglie, anche la comunità parrocchiale di Castel San Pietro in questi mesi ha accolto 3 famiglie per un totale di 16 persone. Le famiglie ucraine hanno inoltre fatto domanda di poter usufruire dei centri estivi per 28 bambini, ai quali l’Amministrazione ha assicurato la partecipazione gratuita per tre settimane. Il Comune ha inoltre finanziato la mediazione linguistica e culturale durante i centri estivi. Anche il punto di raccolta e distribuzione allestito nell’ex asilo nido in piazza Galilei sta continuando la sua attività. Oltre al materiale raccolto e donato, l’Agesci, capofila delle associazioni che hanno dato la disponibilità a gestire tale attività (le altre sono Auser, Caritas e Centro aiuto alla vita), hanno già utilizzato circa 3.700 euro dei 4mila provenienti dal fondo comunale istituito con le donazioni dei privati, che erano stati assegnati per acquisiti e spese di prima necessità per le famiglie. Fondi devoluti per il 29% per generi alimentari, il 31% per rimborso spese telefoniche, il 21% per spese e il 19% per trasporti pubblici. «Ringrazio i volontari del Coc e tutta la comunità parrocchiale – sottolinea il sindaco Fausto Tinti – per la collaborazione che hanno dimostrato sin dall’inizio dell’emergenza nella gestione dell’accoglienza dei profughi ucraini. Fino ad ora siamo riusciti a fare il possibile per aiutare al meglio i bambini, donne e anziani che qui hanno trovato un approdo sicuro».

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