Il cantiere per il ripristino dell’argine del Santerno in località Cà di Lugo resta uno dei più complessi tra quelli che l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha attivato sul territorio dell’Unione della Bassa Romagna. L’importo dei lavori ammonta a circa 2,6 milioni di euro e fonti dell’Agenzia stimano che per il completamento degli interventi saranno necessari «alcuni mesi»: l’obiettivo è senz’altro concludere tutto entro la fine dell’estate, anche perché con l’arrivo dell’autunno occorrerà farsi trovare pronti, per evitare che le piogge future, anche cadendo in quantità minore rispetto a quelle che hanno determinato la calamità di metà maggio, possano compromettere ulteriormente la tenuta del territorio. A Cà di Lugo, nei pressi delle rotture da cui è fuoriuscito il Santerno, il panorama è spettrale: qui la furia dell’acqua ha portato anche al collasso di abitazioni private, tra cui quella in via Fiumazzo dei fratelli Parmiani. La casa danneggiata dall’ondata del fiume è stata fatta abbattere con un’ordinanza dello scorso 20 maggio. Un’altra abitazione travolta e spazzata via dalla piena si trovava in via Leonelli, nella frazione di San Lorenzo: di essa non rimane praticamente nulla. Tornando all’argine nella zona di Cà di Lugo, una prima parte degli interventi previsti è stata già eseguita andando a ripristinare uno dei tre cedimenti arginali che erano stati determinati dall’esondazione del Santerno. Le operazioni dovranno proseguire con una ricostituzione completa dell’argine, il cui livello va riportato in quota, risultando al momento ancora abbassato rispetto alla sua altezza precedente. Un’altra azione in corso consiste nella posa delle palancole, elementi strutturali che servono a rafforzare la porzione di argine interessata. Un intervento particolarmente impegnativo sarà poi quello per la pulizia dell’alveo fluviale, all’interno del quale si è riversata la terra dell’argine collassato: le prime mosse in questa direzione sono già state fatte con l’impiego di un cingolato anfibio.
Quello a Cà di Lugo viene considerato come uno dei cantieri più impegnativi, ma ciò non significa che gli altri saranno semplici, anzi: le operazioni in programma sono analoghe a quelle già citate e i costi si aggirano intorno ai 2,5 milioni di euro ciascuno. Con alcuni picchi importanti, ad esempio, per quanto riguarda Santa Maria in Fabriago: qui è prevista la ricostruzione degli argini sia sulla destra che sulla sinistra idraulica, a monte e a valle della rotta di Cà di Lugo: per la sponda sinistra l’importo dei lavori supera i 3,8 milioni di euro, per quella destra poco meno, circa 3,7 milioni. Nel complesso sono 9 i chilometri di argine da ripristinare nel territorio dell’Unione.