A Bagnacavallo le opere grafiche di Leonardo Castellani

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Il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo ha ricevuto recentemente la donazione di oltre 50 opere grafiche di Leonardo Castellani (Faenza, 1896 – Urbino, 1984) da parte del figlio dell’artista, Claudio. Castellani è poeta, letterato e giornalista, che si distingue in varie attività, dalla ceramica alla scultura, alla pittura al disegno e principalmente all’incisione, un maestro fra i più significativi del Novecento italiano. Dopo il trasferimento da Faenza a Cesena nel 1909, si diploma alla Scuola Industriale cittadina dove il padre insegna ebanisteria e intaglio, prima di trasferirsi all’Accademia di Belle Arti di Firenze per frequentare la sezione di scultura di Libero Andreotti. Purtroppo il percorso si interrompe nel ’15, quando Castellani deve partire militare. Finita la guerra è a Roma dove frequenta Giacomo Balla, scrive per alcune riviste futuriste e pubblica a Forlì la raccolta di prose e poesie “Due quaderni”. Al rientro a Cesena all’inizio degli anni Venti fonda con il padre Federico, in società con il concittadino Giannetto Malmerendi, “La bottega di ceramica artistica a gran fuoco” ubicata nel torrione malatestiano, la Portaccia, sul torrente Cesuola dove, fino al 1923 quando cessa l’attività, vengono prodotti materiali d’uso edilizio e domestico spesso decorati con richiami futuristi. Nel 1925 partecipa alla Terza Biennale Romana e l’anno successivo alla Biennale di Venezia, dove ritornerà per ben tre volte negli anni Cinquanta. A Venezia resta per qualche tempo, prima di trasferirsi nel 1928 a insegnare decorazione e ceramica all’Istituto d’Arte di Fano. Qui inizia a dedicarsi allo studio e alla pratica incisoria e, due anni dopo, viene chiamato a Urbino a ricoprire la cattedra di Calcografia alla Scuola del Libro, ruolo che mantiene per 38 anni, durante i quali realizza gran parte e della sua vasta produzione di acqueforti e puntesecche: figure, tante nature morte e tantissimi paesaggi.

Dotato di una tecnica magistrale, nelle sue opere trasmette le sensazioni e gli stati d’animo del momento ritraendo alberi, vegetazione, case e paesi, riprendendoli per lo più dal basso quasi a costringere l’osservatore a valorizzare il cielo come elemento fondamentale del paesaggio. Castellani è anche scultore, ma in primo luogo è pittore di talento, capace di muoversi dal cubismo al futurismo, alla straordinaria interpretazione del “realismo magico” fino al solido novecentismo del dopoguerra. Un “maestro d’arte” poliedrico e complesso che eccelle nelle diverse discipline alle quali si dedica.

Con l’acquisizione di questa donazione e di altre come quella del 2019 relativa all’allievo di Castellani, l’urbinate Renato Bruscaglia, il Gabinetto delle Stampe del Museo Civico delle Cappuccine dal 1990 rappresenta sempre di più un riferimento internazionale con oltre 12.500 opere grafiche realizzate da oltre 1.500 artisti dalla seconda metà del Novecento a oggi ed è promotore dal 1993 del Repertorio dell’incisione italiana contemporanea oggi disponibile in versione digitale (www.repertoriobagnacavallo.it).

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