Faenza, torna la Motoaratura sui campi di Sant'Andrea

Quando ruggiscono i trattori della “Motoaratura” il mondo agricolo dà spettacolo. E non ci saranno solo trattori in dimostrazioni pratiche, performance mozzafiato e gare originali, ma anche esposizioni di mezzi, spazi per degustazioni e per la prima volta quest’anno un’inaugurazione sui generis con una spumeggiante festa della birra, in collaborazione con gli organizzatori di Nottambula, la celebre manifestazione di Granarolo ormai nota in tutta la Romagna. La stessa festa che negli anni ha attirato migliaia e migliaia di visitatori per la buona birra e per assistere a spettacoli effervescenti e piccanti, criticati da qualcuno e apprezzati dagli amanti del “trash” più disinibito, ovviamente sempre da interpretare in chiave ironica. Cosa i nottambuli porteranno a Sant’Andrea si scoprirà la sera stessa di domani.
La roboante kermesse “Motoaratura” terminerà poi domenica, articolandosi per la prima volta nell’arco di tre giornate. Si tratta dell’appuntamento di fine estate che nel dopo Covid ha avuto una vera esplosione di gradimento e pubblico a celebrare uno dei lavori più importanti della campagna, con scansioni di approfondimento storico e di tecnologia applicata. In primo piano saranno ovviamente trattori e aratri, antichi e moderni, in dimostrazioni di motoaratura nei terreni in fregio alla via Granarolo: dai Fiat 70 cavalli, in voga negli anni ‘70, agli attualissimi e potenti John Deere a cingoli e a ruota, dai 300 cavalli in su, dotati di aria condizionata, impianti stereo e computer di bordo. Mentre gli aratri negli anni ’70 erano monovomere, oggi si arriva anche agli esavomere che permettono di scavare sei solchi in una sola passata, accorciando di parecchio i tempi di lavoro. La profondità si aggira dai 50 ai 70 centimetri e solitamente il lavoro è preliminare alla preparazione dei terreni per le semine autunnali. La kermesse riserva comunque molto altro a partire dalle gare e dalle esibizioni di ogni tipo di mezzo fuori strada.