Cesena: "Serve subito un 20% in più di braccianti stranieri"

Lavoratori per le campagne? Le domande di ingresso di extracomunitari sono andate bruciate in un lampo. Da subito è stato chiarito al Governo che i numeri erogati “per legge” fino ad ora non sono sufficienti per aiutate a dovere l’economia agricola.
Quello di ieri è stato un click day andato subito in overbooking: con le domande di ingresso per lavoratori extracomunitari che hanno di gran lunga superato le disponibilità di posti, a conferma della mancanza di manodopera che interessa diversi settori dell’economia.
Coldiretti fa riferimento alle domande presentate in base al Dpcm di programmazione transitoria dei flussi che stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente.
In provincia
Come tutta Italia anche la provincia di Forlì - Cesena necessità di più manodopera. «Il dato si allinea con quello nazionale - spiega Eugenia Panciatichi, responsabile dell’ufficio personale Coldiretti in provincia - Con una carenza del 20% rispetto a quelle che sono le esigenze del settore. Abbiamo gestito, ad oggi, 200 domande. Crediamo anzi che ad ora saranno accontentati meno dei 160 che corrispondono al -20% di cui sopra. Da subito tutti hanno chiesto al Governo di allargare ulteriormente il numero dei flussi possibili. Un trend che non è del momento ma che ha caratterizzato anche gli anni scorsi. Ci sono più settori rispetto al passato che, come l’agricoltura, hanno bisogno di manodopera. E questo ha tolto forza lavoro alle campagne rispetto al passato. Tra l’altro, oltre a numeri maggiori, servirebbe anche una maggior velocità sotto il profilo burocratico. Soprattutto per quanto riguarda gli stagionali. A Forlì-Cesena la campagna delle fragole, ad esempio, è già alle porte. Lo scorso anno alcuni dei lavoratori resi disponibili dalle quote di flusso sono potuti arrivare soltanto ad agosto. Quando molta della frutta e verdura da raccogliere era già stata conferita».Il provvedimento di legge di quest’anno fissa in Italia a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) le quote per lavoro stagionale attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero.