"No al parco eolico nel mare di Rimini": Confesercenti e Italia Nostra si schierano

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No al parco eolico, un impianto "mastodontico, che deturpa il nostro paesaggio e mette a rischio la nostra economia" e sì, invece, alle comunità energetiche, per le quali, però, bisogna snellire la burocrazia. Lo dice il presidente di Confesercenti provinciale di Rimini, Fabrizio Vagnini, che parla di un "impatto devastante" sul territorio con 51 aerogeneratori che si eleveranno dal mare di oltre 200 metri. A seconda della configurazione che verrà scelta, aggiunge, le pale potrebbero avere una distanza minima dalla costa di 6 miglia nautiche (equivalenti a circa 11 chilometri) coinvolgendo un'area di oltre 71 km quadrati di fondale, coprendo un fronte che si estende da Rimini al promontorio del San Bartolo. Per il numero uno dell'associazione se quello dell'impatto sul paesaggio "è un aspetto fondamentale", ci sono però "altre criticità legate al progetto che sono altrettanto rilevanti".

A partire, dice, dall'impatto ambientale: "Decine di chilometri di fondale marino saranno deturpati dall'installazione di 51 pali da 7,5 metri di diametro, con un evidente danno per la flora e la fauna di quell'area, oltre al danno economico per chi vive della pesca in quelle zone". Senza dimenticare il fatto che il cantiere "per anni impegnerà il nostro territorio". Quanto alla questione energetica, riflette Vagnini, a far aumentare il prezzo dell'energia anche recentemente "non sono state solamente le difficoltà negli approvvigionamenti, ha influito molto anche il fattore speculativo". Quindi, visto che "la società creata ad hoc per questo progetto è interamente costituita da privati, oltretutto estranei al nostro territorio, chiedo che garanzie abbiamo in termini di prezzi e forniture". Insomma, "è fondamentale concentrarsi su progetti più sostenibili e che possano avere ricadute positive dirette sulle nostre città", come le comunità energetiche rinnovabili. 

 Come l'eolico, "questa non è una soluzione che ci emanciperebbe dalla dipendenza da combustibili fossili, ma sarebbe una risposta più veloce, razionale e sostenibile", sottolinea ancora il presidente di Confesercenti. Per facilitare la loro nascita, Vagnini chiede di snellire le procedure burocratiche per l'installazione dei pannelli, adeguare il sistema di distribuzione e gestione dell'energia con una mappatura e il potenziamento delle cabine primarie della provincia in modo da riuscire a gestire circolarmente l'energia prodotta.

Anche Italia Nostra

Anche Italia Nostra Rimini, che stamane ha inviato le sue osservazioni al ministero, attacca il progetto "che andrebbe in modo irreparabile a stravolgere il nostro territorio e il nostro paesaggio", come spiega la presidente Alessia Gattei. Quelle pale, contesta, si vedrebbero, "basta guardare le mappe per accorgersi che le piattaforme oggi esistenti e perfettamente visibili dalla riva saranno alla stessa distanza dalla costa dei primi aerogeneratori, con la differenza che questi ultimi saranno sette volte più alti e in numero ben maggiore". La domanda è se  Rimini possa continuare a mantenere nei confronti dei propri competitor nazionali ed esteri la propria posizione d'assoluta eccellenza nel turismo. E la risposta "è no- attacca Gattei- deve essere chiaro che chi si assumerà la responsabilità, anche solo di non contrastare, la realizzazione di questo ecomostro, avrà anche la responsabilità degli effetti conseguenti". Italia Nostra, insomma, "rimane fortemente contraria" all'impianto e chiede "di negare la concessione richiesta per l'impatto negativo che avrà attraverso la compromissione del paesaggio e della sua attrattività su tutta l'economia del territorio"

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