Lo sbarco delle crociere: un affare da più di dieci milioni di euro

Da domenica scorsa la Romagna è diventata una vera meta croceristica nazionale e Ravenna il suo punto di approdo da cui per mesi partiranno e arriveranno migliaia e migliaia di persone da tutto il mondo. La prima nave ha attraccato al terminal di Porto Corsini il 23 marzo scorso, ma è solo domenica, con il primo arrivo di un’imbarcazione della flotta Royal Caribbean, la Brilliance of the Seas da 2.145 persone, che il territorio ha potuto testare con mano le reali possibilità di un business che, stando alle stime, a pieno regime potrebbe valere anche più di 10 milioni di euro all’anno.
L’accordo siglato tra Autorità Portuale di Ravenna e il secondo gruppo croceristico al mondo ha alla base un investimento da 32 milioni di euro, di cui 20 pagati da Royal Caribbean per la realizzazione del Terminal a Porto Corsini e altri 12 sborsati dall’Ente di via Antico Squero, di cui 6 finiranno sempre dentro al nuovo Terminal (i lavori inizieranno alla fine di quest’anno e si protrarranno per i prossimi due anni) e altrettanti nella riqualificazione dei sette ettari che compongono il Parco delle Dune, oggi abbandonato al degrado.
Sono però altri i numeri che delineano l’esatto perimetro di cosa economicamente vale oggi questo progetto economico/turistico, così come costruito. Il primo è 107 e sono le crociere che attraccheranno a Ravenna da qui al 16 novembre, giorno in cui è attualmente previsto l’ultimo sbarco. La metà di queste saranno barche della Royal Caribbean, che ha scelto il nostro come suo nuovo home port in Adriatico (ciò vuol dire che le crociere partiranno e termineranno a Ravenna), mentre l’altra metà saranno di altre compagnie.
Giro d’affari
Parlando di passeggeri, «l’attuale stima conservativa per l’anno in corso – come spiega il presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi – parla di 170mila persone. La stima è conservativa perché le normative anti Covid impongono viaggi a carico quasi dimezzato. A pieno regime, però, dovremmo arrivare ad almeno 300mila passeggeri all’anno e il terminal potrà arrivare ad accogliere anche 150 imbarcazioni».Se si sommano i membri degli equipaggi, circa 50mila per tutte e 107 le crociere, si arriva a quel giro d’affari di almeno 10 milioni di euro all’anno riversati tra le strade del territorio. Oltre chiaramente al resto dell’Emilia e alla vicina Venezia, che continuerà a comunque a rimanere un asse importante, se non fosse altro per la presenza dell’aeroporto.
Indotto e infrastrutture
Quale sia la conseguenza di un contratto di home port con Royal Caribbean per trent’anni lo si deve valutare anche in termini di indotto. E il primo, banalmente, riguarda i rifornimenti della nave. «Penso, ad esempio, alle realtà ortofrutticole del territorio – dice Rossi – che potrebbero sfruttare l’accordo per fornire frutta e verdura. Poi non dimentichiamoci il carburante: una crociera come Brilliance of the Seas ne ha bisogno tra le 4 e 5mila tonnellate». Inoltre, domenica per la sola accoglienza hanno lavorato duecento persone, «e questo – rimarca il presidente di AP – apre le porte anche a lavoratori stagionali».Considerando che circa l’80% dei clienti Royal Caribbean sono americani che, dovendosi imbarcare a Ravenna, è presumibile che decideranno di andare in città con qualche giorno di anticipo, il Terminal di Porto Corsini potrebbe tramutarsi anche nella soluzione per risolvere, almeno in parte, lo storico problema di isolamento infrastrutturale della città. «Aeroporti, ferrovie, trasporti: tutti saranno coinvolti» assicura Rossi e, di conseguenza, la parola chiave dovrà essere efficienza.