Imola, Bonaccini: "Con la F1 indotto da 200 milioni di euro"

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Ripartenza, promozione del Made in Italy, indotto, pubblico in presenza. Sono le parole chiave che accendono l’entusiasmo per il ritorno della Formula 1 a Imola, la terza volta in un anno e mezzo appena, ma in questo caso con la grande e attesa novità delle tribune piene, come ai tempi d’oro. «Il Gran Premio di Formula uno di Imola celebra la capacità dell’Italia di essere innovativa e sostenibile, e di fare squadra. Perciò un Gran premio tira l’altro, ma solo in Italia». Il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini è stato il primo a prendere la parola nella conferenza stampa di presentazione nazionale del Gp Rolex - Made in Italy di Imola del 22-24 aprile prossimo, quarta prova del Mondiale di Formula 1, prima in Europa, ricordando anche come si è arrivati all’accordo, non scontato, che riporterà lo stesso circus sulle rive del Santerno almeno fino al 2025. «Subito dopo la gara di Monza con Stefano Domenicali ci eravamo detti che non potevamo non avere un secondo Gp in Italia – ha continuato Giovannini –. E in poche settimane abbiamo trovato una soluzione, e non una soluzione tampone, ma di medio termine per i prossimi anni». «Non è stato facile, ringrazio chi ha reso possibile una seconda tappa del Mondiale a Imola, è una scelta meritata e io sono molto felice per tanti motivi. Gli ingredienti per rivivere a Imola un week end entusiasmante ci sono tutti», ha rimarcato l’amministratore delegato di Liberty Media, l’imolese Stefano Domenicali. Il dualismo Monza - Imola sembra oggi un ricordo lontano: «Quando in passato si pensava a una divergenza tra Monza e Imola io ho sempre risposto “tutti e due” –ha ribadito Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ Automobil Club Italia –. Per motivi diversi, ma è indubbio che parte dell’universo della Formula uno sia in questa regione: la Ferrari ha seminato sul territorio competenze, formazione, creato delle professionalità di eccellenza, per avere pezzi che oggi si fanno solo qua».

Costi e indotto

Un Gran Premio sudato e ottenuto grazie alla “spartizione” di un costo fra le istituzioni coinvolte nello storico accordo che ha visto stanziare molti soldi pubblici. Il Governo, con Agenzia Ice, ci ha messo 7 milioni di euro, la Regione 5, Con.Ami 2 milioni, Aci si era accollata il rischio derivante dalla eventuale assenza di pubblico, e Liberty Media che incassa il fee milionario e garantisce la gara. Costo che inizialmente era stato stimato sui 20 milioni, che oggi è diventato «27, 28, 29 milioni circa... – come ha dichiarato il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani –. Ma questo è anche l’ordine di grandezza delle entrate raggiunte con quanto venduto fin qui. Siamo vicini al punto di pareggio, speriamo, da qui al giorno della gara, di vendere tutto quel poco che è rimasto da vendere, per avere un risultato ancora più rotondo». Intanto il tetto dei 100mila biglietti sui tre giorni è stato superato. La contropartita andrebbe ben oltre gli incassi al botteghino, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha ipotizzato una cifra pesante: «Questo Gran premio dovrebbe produrre un indotto di circa 200 milioni».

Formula uno e Made in Italy

Le ragioni di questo patto pluriennale nel nome della massima serie della competizione automobilistica stanno nella possibilità di promozione di un territorio e dell’intero Paese di cui in questo caso l’Emilia-Romagna assurge a “testimonial”. «L’automotive oggi fa il 6,2% del Pil nazionale e ovviamente l’Emilia-Romagna ne è una buona parte – ha motivato il sottosegretario al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Manlio Di Stefano –. Crediamo che far conoscere questa capacità innovativa italiana e questa eccellenza serva anche ad esportare il marchio del Made in Italy. Raccontare le eccellenze italiane tramite il Gran premio dell’Emilia-Romagna è una cosa giusta e corretta nella promozione del Paese, ma non era scontata. Oggi sappiamo che promuovere tutto ciò che ha a che fare con la filiera dell’automotive significa far crescere il Pil nazionale, le esportazioni, far conoscere l’Italia. Inoltre va considerato che la F1 oggi è un po’ come l’aerospaziale: crea uno sviluppo tecnologico che poi viene applicato nelle auto che noi usiamo quotidianamente». Dati che l’Agenzia Ice ha dettagliato ulteriormente: «La Motor valley trasmette l’immagine iconica di uno stile di vita –ha detto il presidente di Ice Carlo Maria Ferro –. L’efficacia promozionale di questo evento è attestata da risultati dello scorso anno: 44 milioni di pagine pagine visitate al mese sull’ hub digitale Made in Italy.gov.it con la campagna “beIT”».

La Ferrari vincente traina il sold out. Tifare Ferrari in Formula 1 equivale a tifare per la Nazionale di calcio e ovviamente tutto il parterre di organizzatori si è schierato, primo fra tutto il presidente della Regione Stefano Bonaccini. «Speriamo che non ci sia un solo spettatore in meno di tutti quelli che possono entrare e saranno ben oltre 100.000 – ha detto Bonaccini ieri –, i conti li faremo alla fine ma questi successi senz’altro porteranno a Imola ancora più persone. Imola è uno dei circuiti più belli, emozionanti e appassionanti al mondo come dicono gli stessi piloti, da Hamilton a Leclerc. Per questo ci sarà il pubblico delle grandi occasioni e sarà un grande segno di ripartenza». Quanto alla Ferrari in gran forma, questo «fa bene non solo ai milioni di tifosi che ha qui e in tutto il mondo, non solo qui che c’è la Motor valley mondiale ma fa anche bene alla F1», ha ribadito Bonaccini. Una Ferrari che dalla sua casa, l’Emilia-Romagna non si è mai allontanata, come ha sottolineato il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani: «Abbiamo sofferto tutti per la Ferrari, e quando persone importanti e competenti dicevano che se la scuderia non avesse aperto una factory a Londra non sarebbe tornata a vincere... Beh, io ringrazio Elkann per aver creduto in Mattia Binotto. Questo è il risultato di teste italiane in un momento in cui tutti pensavano che ormai fosse finita. È un orgoglio italiano, con un team italiano e sentire due volte su tre il nostro inno sul podio ci ha toccati tutti nel cuore». «Imola è pronta ad accogliere il pubblico, così come si è dimostrata pronta con un autodromo costantemente rinnovato, a ospitare nuovamente il Gran premio di F1 –ha detto il sindaco della città Marco Panieri –. Una grande opportunità per il nostro territorio e anche oltre per rappresentare al meglio la nostra identità, fra motori e cultura dell’ospitalità, passione e forza di rimettersi in gioco, con importanti ricadute economiche». E a suggellare questo «grande lavoro di squadra», ricorda poi Panieri, ci sarà «l’abbraccio tricolore» delle Frecce dell’Aeronautica militare che anche quest’anno voleranno nei cieli di Imola il giorno della gara.

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