Trasporti, la denuncia di una mamma: "Troppo affollati"

«Mio figlio ha preferito tornare a casa a piedi, che stare dentro all’autobus con gli altri studenti ammassati come le sardine». Al termine del secondo giorno di scuola, la forlivese Laura racconta infastidita l’esperienza a bordo dei trasporti scolastici riportata dal figlio di 13 anni, iscritto alla terza media dell’istituto Zangheri. «Mi aspettavo che quest’anno, dopo l'esperienza dell’anno scorso, le scuole e i vari attori che organizzano il trasporto pubblico si fossero organizzati in modo da evitare assembramenti di questo tipo». Una denuncia, quella fatta da Laura in riferimento specifico alle linee 3, 5 e 5a, rivolta «non a fare delle lamentele - sottolinea - ma a mettere in evidenza quello che non va, in modo da trovare una soluzione».
La questione
Il problema, di fatto, esiste. Valentina Ancarani, consigliera provinciale con delega alla Scuola e ai trasporti, conferma l’arrivo di segnalazioni di mezzi di trasporto con carichi di persone «importanti», ma «non sforamenti di limite», precisa, riferendosi al massimo della capienza, al momento fissato all’80%. «Non più al 50 come per gran parte dello scorso anno scolastico» ricorda Ancarani. «È un dettaglio che nella percezione delle persone fa la differenza, e che bisogna tenere in considerazione, anche se ciò non toglie che delle criticità sono state evidenziate, e che nei prossimi giorni il nostro compito sarà quello di fare gli aggiustamenti necessari».La prima settimana di scuola, sintetizza la consigliera provinciale, è un momento di «assestamento».