Rimini, "Revenge porn": liceale fa girare video hot della ex

Rimini

Revenge porn: liceale indagato dalla Procura della Repubblica. Vittima della pubblicazione di foto e video privati la compagna di classe diventata fidanzata per due mesi nell’estate del 2016. Una relazione breve che i protagonisti, all’epoca minorenni, hanno comunque vissuto intensamente, visto che lei, come verbalizzato nella denuncia presentata alla Polizia, ha deciso, di sua spontanea volontà, di realizzare video e donarli al partner.

La porno vendetta

Ricordi persi nel tempo che sono improvvisamente riaffiorati tre anni più tardi, quando oltre alla relazione anche la loro storia scolastica si è divisa: non frequentano infatti più lo stesso istituto. Mancava una manciata di giorni alle festività natalizie del 2019, quando il nuovo fidanzato l’ha informata che foto e video erano arrivate sullo smartphone di un suo compagno di classe che a sua volta le stava mostrando. E le aveva fatte vedere anche a lui senza sapere quale rapporto avesse il il compagno con la protagonista.

La reazione

Il mistero su cosa stesse accadendo, è stato svelato nella stessa giornata. Il nuovo fidanzato, infatti, ha chiesto espressamente all’amico chi gli avesse inviato il materiale. E lui ha risposto senza difficoltà: l’ex fidanzato che lo aveva scambiato con i video conservati da lui di una sua amica. Video e foto, anche in questo caso, sono stati fatti circolare con WhatsApp e sono stati commentati dall’indagato con parole, per così dire poco lusinghiere, nei confronti dell’ex fidanzata. La giovane, a questo punto, non ha potuto far altro che raccontare quanto stava avvenendo prima ai genitori e il giorno successivo all’ispettore di turno all’ufficio denunce della Questura di Rimini. Il ragazzo è stato immediatamente iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica. Il fascicolo è stato preso in carico dal pubblico ministero Davide Ercolani che con la collega Paola Bonetti forma la squadra cui vengono demandate tutte le indagini su ogni tipologia di reato di violenze sessuali o riconducibili al “Codice rosso”. Qualche giorno fa al ragazzo e ai suoi avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini. Un atto che offre la possibilità al giovane indagato di poter accedere a tutti gli atti dell’inchiesta e decidere se chiedere o meno un’integrazione dell’indagine.

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