Post di Salvini pro sindaca. Il M5S: «Commissariata dalla Lega»

Imola

IMOLA. La sindaca di Imola ha smosso «la bestia». Lo staff social di Matteo Salvini ha rilanciato sulla sua pagina Facebook, all’ora di cena di martedì, un articolo con le parole della sindaca pronunciate prima in piazza poi in consiglio comunale che hanno decretato la fine del governo 5 Stelle della città. Un vero e proprio endorsement per l’ex prima cittadina Cinque Stelle. E automaticamente è scattata la “beatificazione” on line della stessa. «Il sindaco di Imola, una delle città più popolose governate dai 5 Stelle, si è dimesso, li ha mollati perché non vuole morire burattina del Pd. Onore al coraggio e alla coerenza. Una bella lezione morale per un Conte qualunque e un Di Maio qualunque» l’ha semplificata, e di molto, l’ex ministro dell’Interno. Ma quel che conta è l’effetto. E infatti, via di commenti osannanti alla sindaca «coraggiosa», fra i quali figurano anche quelli di diversi imolesi. I like sono arrivati in fretta a quota 21.099, i commenti superano i duemila e ancora di più le condivisioni. Insomma la sindaca di Imola con il suo annuncio a sorpresa, gli strali sparati ancora una volta contro tutto e tutti ma soprattutto contro il Pd, e ovviamene il giorno dopo la vittoria del centrodestra a traino Lega in Umbria, a funzionato perfettamente per lanciare la campagna elettorale in Emilia Romagna del partito di Salvini che ieri era a Parma e il 14 sarà a Bologna al PalaDozza. Se lei ci entrerà chissà, prima ha detto «non lo so», da altre parti ha smentito, chissà. È la sua strategia social, ben nota e conosciuta, adottata alla vigila di ogni campagna elettorale, la sua specialità. E qui non c’è in ballo mica l’elezione del prossimo sindaca della città, prima viene la Regione. Certo è che la Lega è stata l’unica forza che non l’ha criticata aspramente dal giorno dopo le dimissioni, non lo ha fatto più nemmeno il consigliere Daniele Marchetti.
«Commissariata dalla Lega»
Il capo del Movimento Cinque Stelle regionale Massimo Bugani, chiamato in causa e non positivamente dalla sindaca in un’intervista a ÈTv andata in onda martedì, le risponde a sua volta via social. «Cara Sangiorgi, è vero: eri commissariata, ma non da me che ti ho solo chiesto di rimuovere un assessore condannato in terzo grado per lesioni, falso e calunnia, bensì dalla Lega. Sa tutta Imola che ogni tua scelta passava dal consigliere leghista Carapia e non dai ragazzi del M5S. Insieme a lui e al deputato Tonelli della Lega e del Sap (per intenderci quello che sostiene che Aldrovandi e Cucchi siano morti per caso) hai smesso di ascoltare il gruppo M5S di Imola e ti sei isolata da tutti». Massimo Bugani non lascia spazio all’immaginazione, è chiaro che ormai dopo che la sindaca ha attivato il vulcano, la lava continua a uscire da tutte le parti. Alle proteste della sindaca che s è detta messa all’angolo dal suo stesso partito, Bugani risponde altrettanto chiaramente: «Ci siamo sentiti due volte in 15 mesi e la seconda volta era proprio per ricordarti che nelle regole del movimento non si lascia spazio a persone condannate. La prima volta invece era per una tua richiesta di legge ad personam su Imola per uscire dall’impasse Con.Ami. Ti dissi che non era possibile e ti consigliai di fare una conferenza stampa per denunciare la grave scorrettezza del Pd che aveva cambiato le regole per le nomine nell’ente pochi giorni prima delle elezioni imolesi proprio per non consentire al nuovo sindaco di Imola che sarebbe arrivato (ovvero tu) di potersi muovere. La conferenza non l’hai mai fatta perché mi dicevi che avevi paura. Ora puoi farti pubblicità usando il mio nome e quello di Grillo per fare sponda a Salvini finché vuoi, ma sai benissimo che la realtà è solo una, ovvero che non vedevi l’ora di far cadere tutto per favorire la Lega e per far male a tutti quei ragazzi che avevano dato l’anima per vincere a Imola».
Il Movimento locale reagisce
E mentre la “telenovela” è continuata anche ieri, sempre via social, con la sindaca che riceve rose da un cittadino a favore di telecamera, che legge messaggi dei fan che si complimentano con lei, il Movimento del territorio comincia a reagire all’accaduto. Per prima si è sfogata l’assessora alla Scuola Claudia Resta che in un post su Facebook in cui salutava accorata staff e personale delle scuole, ha parlato espressamente dell’ «umiliazione» subita da lei e dai colleghi assessori «sbattuti in piazza ignari di quello che sarebbe accaduto». Ma la stoccata forte arriva dalla pagina del Movimento Imola, è la voce è palesemente quella di chi la sindaca l’ha contestata in Consiglio in questi ultime settimane con forza fino alla rottura definitiva. «Il pacchetto che ci aveva confezionato la Lega rifilandoci la Sangiorgi sotto copertura è definitivamente rispedito al mittente con tanto di firma della ricevuta di ritorno del segretario regionale Morrone, e di quello nazionale Salvini – e ancora –. La Lega con la Sangiorgi ha piazzato i suoi uomini nei posti chiave del Comune, portando avanti politiche di odio nei confronti di tutti coloro che avevano in animo di cambiare in meglio la città dopo i disastri degli ultimi anni di amministrazione Pd. Nulla doveva cambiare, giusto qualche poltrona e qualche stipendio tolta a un piddino e data a un leghista. Gli sprechi non andavano toccati, solo dovevano cambiare tasca». si svelano ora altarini e anomalie: «La Lega guidava le scelte, con il capogruppo leghista Carapia che ha avuto anche modo grazie alla sindaca di entrare nelle riunioni di maggioranza, prendere in mano documenti riservati all’Amministrazione e addirittura tentare di dare la linea agli assessori, salvo poi sparare contro quella stessa linea qualche giorno dopo in consiglio. È il caso del 27 marzo scorso, ad esempio, durante una delicatissima riunione di maggioranza con documenti protocollati in possesso alla sola amministrazione riguardanti il management dell’Autodromo». Insomma la Lega avrebbe frantumato il Movimento dall’interno, e in qualche maniera è anche un modo per smarcarsi, perché , e l’ammissione c’è, alcune cose sono state accettate «per spirito di servizio». «Il MoVimento rinascerà dalle ceneri che la Sangiorgi e i suoi mandanti hanno creato, statene certi. Abbiamo un programma da portare a termine per gli imolesi», dicono i grillini imolesi. Decisamente più soft la posizione del Gruppo attivisti e consiglieri del Movimento 5 Stelle di Casalfiumanese. «Sapevamo delle enormi difficoltà a cui si sarebbe andati incontro amministrando un territorio governato per 70 anni da un’unica forza politica e delle contromisure adottate preventivamente dal PD per impedire l’attività della nuova giunta – e fin qui dunque si sostiene il pensiero della sindaca dimissionaria –. Ciò che rammarica di più è la presenza determinante di forti dissidi interni. I gruppi 5 Stelle dei comuni del circondario, si sono incontrati per chiedere alla Giunta e agli attivisti imolesi, di sanare le loro controversie. Evidentemente la situazione era già troppo deteriorata per potervi porre rimedio, come dimostra la modalità scelta dalla Sangiorgi un po’ teatrale, all’oscuro dei suoi, carica di emotività e molto rancore. Per quanto riguarda l’attacco rivolto ai vertici del Movimento, non sarebbe giusto banalizzare la questione attribuendo il problema a un fatto personale della sindaca. Ci auguriamo, e stiamo lavorando, la riorganizzazione in atto abbia come obiettivo il riavvicinamento tra territorio e politica nazionale».

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