Michelle e Sofia scomparse. I genitori: “Devono sapere che non siamo arrabbiati, ma solo preoccupati”

La scomparsa di due giovanissime ragazze, in cerca forse di un lungo weekend diverso dal solito, continua a far disperare le rispettive famiglie, ma anche gli amici e i compagni delle scuole da cui, mercoledì mattina, sono scappate.

Si tratta della 12enne Michelle Carlucci, di Fusignano, e dall’amica di un anno più grande, Sofia Rivera Alvares, di Cotignola. Le due adolescenti si conoscono da un po’ perché hanno amicizie comuni, anche se frequentano scuole diverse, la prima ad Alfonsine e la seconda nel comune di residenza. Che in realtà l’altra mattina sono diventate il punto di partenza per quella che forse entrambe pensano essere solo un’azzardata evasione dalla routine.

I genitori si sono accorti della scomparsa delle figlie tramite l’applicazione con la quale si può verificare la loro presenza a scuola, denunciando subito la scomparsa ai carabinieri e facendo sì che le ricerche siano condotte dal Comando di Lugo. Al momento (tarda serata di ieri) si presume che possano essere, o esservi transitate, nel Napoletano, come confermerebbero le celle telefoniche agganciate dai loro smartphone.

Se così fosse, è verosimile che le amiche si siano date appuntamento alla stazione ferroviaria di Lugo, o in una fermata bus, con l’obiettivo di raggiungere Bologna per poi prendere un treno diretto nel Meridione.

Sempre che, eventualità subito scartata, non siano andate via con conoscenti più grandi usando un’automobile. La madre di Sofia infatti nega la possibilità che la figlia conoscesse ragazzi patentati, mentre conferma che il treno qualche volta entrambe lo avessero utilizzato per i loro spostamenti.

Ad avvalorare l’ipotesi dell’inaspettata ma ben organizzata trasferta nel capoluogo campano ci sarebbe l’indiscrezione di un familiare, secondo il quale Michelle proprio mercoledì mattina avrebbe scritto a un’amica napoletana conosciuta sui social, confermando che sarebbe scesa da lei.

Profili, quelli online, che come normalmente accade gli adolescenti aprono mentendo sulla loro reale età. Un viaggio dunque lungo e complesso che, verosimilmente, ha preferito compiere con un’amica, la tredicenne Sofia. E così la coppia di amiche decide di partire e pianifica l’itinerario. Peraltro, pare anche che una delle due si fosse procurata qualche centinaio di euro, probabilmente per pagarsi dei regolari biglietti e destare meno sospetti nell’eventuale controllo sul vagone.

Fortunatamente, a nessuna delle due viene in mente di disattivare i telefoni e così il localizzatore di quello di Michelle avrebbe prima agganciato una cella telefonica a Bologna e poi a Prato. Nel frattempo ci sarebbe stato anche un breve colloquio tra la giovane e un familiare, ma il tentativo di quest’ultimo di farla desistere e convincerla a tornare a casa non sarebbe andato a buon fine. Ma nemmeno replicabile, perché da quel momento lo smartphone risulterà spento: che la causa sia la volontà della ragazza di non farsi più rintracciare o semplicemente la batteria scarica ancora nessuno lo può sapere.

Tuttavia, a tracciare il loro viaggio ci ha pensato il telefono dell’altra ragazzina, Sofia, arrivando prima a Latina e infine a Napoli. Monitorando minuto per minuto la loro fuga e acquisite queste informazioni, i carabinieri si sono recati nell’abitazione dell’amica virtuale napoletana, senza però trovarle.

Il riserbo delle indagini non permette di conoscere altri dettagli che, magari, avvantaggerebbero o potrebbero preoccupare le due ragazzine. Nel frattempo pare che le famiglie delle due minori abbiano deciso di recarsi a Napoli di persona.

«Prima di tutto ci interessa avere la sicurezza che stiano bene – si sfoga una delle due madri – e poi capire cosa le blocca dal parlare con noi e risolvere tutto senza nessun problema».

«Devono sapere che non siamo arrabbiati per il loro gesto – aggiunge il padre dell’altra – ma solo preoccupati per questo silenzio. Se ci contattano stiamo meglio tutti e ci dimenticheremo di questa trasferta fuori programma».

In attesa del loro ritrovamento, chi dovesse avvistare le due ragazze deve avvertire le forze dell’ordine.

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