Una control room stile Nasa per gestire 10mila impianti

Verde
  • 26 aprile 2024

A vederlo dall’interno, con la sua parete composta da 80 metri quadri di schermi video, sembra un laboratorio della Nasa. D’altronde il Polo Telecontrollo di Hera di via Balzella 24/b a Forlì è un cervello tecnologico con cui Hera controlla a distanza 10mila impianti e circa 800mila sensori distribuiti lungo oltre 74mila chilometri di reti. Da qui si può controllare in tempo reale la funzionalità ed eventuali problemi della rete di gas, acqua e teleriscaldamento in Emilia Romagna, Triveneto e Marche. Un polo di telecontrollo ad elevatissima tecnologia capace di sfruttare l’intelligenza artificiale, che si è rivelato di fondamentale importanza in occasione dell’alluvione. Durante le ore drammatiche scoccate il 16 maggio dello scorso anno, infatti, si è trasformata in una vera e propria cabina di regia che ha permesso a Comuni, Protezione civile, sale operative regionali e locali di avere in presa diretta la situazione del territorio evidenziando le maggiori criticità e permettendo di intervenire in maniera rapida e mirata.

Un punto di riferimento strategico - che si affianca a quello di Modena (che monitora reti e impianti del servizio elettrico in 24 comuni, di cui 3 del Ravennate) - testimoniato dai numeri: una sala di quasi 400 metri quadrati, uno schermo gigante, oltre 50 postazioni per tecnici e operatori, 15mila schermi di controllo, call center attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, 13 numeri verdi gestiti e 260 linee di comunicazione telefoniche. Inaugurato nel 2008, il Polo controlla in tempo reale impianti e reti acqua, gas e teleriscaldamento, e si è via via ampliato sia per numero di territori gestiti, sia come dimensioni grazie a un investimento di 14 milioni di euro. È qui che arrivano segnalazioni di malfunzionamenti, allarmi e segnalazioni di ogni tipo: dal cittadino che sente odore di gas o segnala una fuga di acqua ai tecnici comunali che avvertono di un problema dell’illuminazione pubblica o degli impianti semaforici, che vengono poi smistati ai colleghi tecnici consentendo loro di intervenire per risolvere il problema e gestire al meglio le situazioni di emergenza. E la mole è impressionante, con 730mila telefonate all’anno che giungono da un bacino di 4,2 milioni di abitanti serviti.

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