Il fagiolo rampicante, una delizia di verdura a portata di balcone

Verde
  • 26 aprile 2024

Liane rampicanti e deliziosi baccelli: è quanto ci può offrire il fagiolo rampicante, una pianta che si può definitivamente coltivare in balcone. Vigoroso e produttivo, ha bisogno di vasi profondi con un buon drenaggio. Possiamo utilizzare un terriccio leggero e ben drenato arricchito con del compost o concime organico per favorire la crescita: i fagioli hanno infatti bisogno di un terreno ricco di sostanze nutritive. Amano il sole e prosperano in condizioni di piena esposizione solare, è bene pertanto prediligere un luogo sul balcone che riceva almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno. I fagioli rampicanti vengono generalmente seminati in primavera, quando il rischio di gelo è passato e le temperature sono più miti. Dopo la semina, i semi germoglieranno entro una o due settimane, a seconda delle condizioni del suolo e della temperatura. Le temperature ottimali per la germinazione si aggirano intorno ai 18-24°C. Dopo la germinazione, il fagiolo rampicante entra nella fase vegetativa, durante la quale sviluppa le foglie e inizia a produrre fusti. Questa fase dura generalmente da 6 a 8 settimane. Quando la pianta ha raggiunto la maturità sufficiente, inizia a produrre fiori. I fagioli rampicanti producono fiori bianchi o viola, che in seguito daranno origine ai baccelli. Dopo la fecondazione, i fiori si trasformano in baccelli, che iniziano a svilupparsi e a crescere, contenendo al loro interno i semi di fagiolo. I baccelli maturano in circa 2-3 settimane dopo la fioritura: la raccolta dovrebbe avvenire quando i baccelli sono ben sviluppati ma ancora teneri. Il tempo medio per far sì che il fagiolo rampicante raggiunga la maturità completa e inizi a produrre baccelli pronti per la raccolta è di circa 60-90 giorni. Per consentire ai fagioli rampicanti di crescere correttamente è opportuno fornire loro un sostegno, come una griglia o dei bastoni appoggiati al balcone. Il terreno va irrigato regolarmente e mantenuto costantemente umido, ma non inzuppato. Durante la crescita si può concimare settimanalmente con un concime bilanciato per verdure. In cambio di un po’ di cura e accortezza non mancheranno le soddisfazioni in termini di raccolto. Il fagiolo è una pianta antichissima, pare da studi archeologici esistesse già 9000 anni a.C. e nell’antico Egitto risulta ne mettessero nei sarcofagi per accompagnare il defunto nel viaggio ultraterreno. In Europa i primi fagioli sono arrivati nel 1529 dal Nord del Perù dopo la spedizione di Pizzarro e sono stati subito introdotti in Italia grazie agli emissari di Carlo V, che ne fecero dono a Papa Clemente VII. Oggi nelle banche genetiche mondiali ne esistono circa 40mila specie, ma solo una parte viene realmente mangiata. Per la loro ricchezza di proteine vegetali a buon prezzo rispetto alle bistecche vennero soprannominati “carne dei poverelli”. Sono in effetti un concentrato di virtù nutrizionali: oltre all’apporto proteico, una porzione di fagioli freschi copre circa un terzo del fabbisogno giornaliero di fosforo e più della metà della fibra giornaliera raccomandata.

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