Cesena, battere la Torres per centrare un record imbattibile

Doveva essere la sfida decisiva per decidere la regina del Girone B. A giochi ampiamente conclusi, la gara di Sassari tra Torres e Cesena proporrà domenica altri motivi di interesse. Da una parte, i sardi devono blindare matematicamente il secondo posto in chiave play-off e vogliono dimostrare con orgoglio di essere stati degni avversari della capolista, gli unici a contenderle il primato. Dall’altra, i romagnoli hanno soprattutto nuovi record da battere. Uno di questi è superare la Torres dopo l’1-1 del Manuzzi. Tra andata e ritorno, infatti, la squadra di Domenico Toscano è finora riuscita a sconfiggere almeno una volta (spesso due) tutte le altre 18 formazioni del girone. Come ultimo e 19° scalpo rimane quello dei rossoblù.

Regalo di compleanno

Mai il Cesena ha fatto il pieno di vittorie nei confronti di tutte le avversarie stagionali. Nel 1940-1941, nel campionato di Prima divisione, i bianconeri ci andarono vicino, ma non riuscirono a superare l’ultimo ostacolo della Sasib Bologna (una sconfitta e un pareggio) nel girone finale per la promozione in C. Le formazioni affrontate quell’anno, comunque, furono solo 10. Ancora meno, appena 5, le avversarie del Cesena nel cosiddetto “Campionato di guerra Alta Italia” del 1944 tra squadre di categorie differenti. Vincendo sempre tra le mura amiche del vecchio campo dell’ippodromo del Savio, i romagnoli misero sotto tutte le rivali, compreso il blasonato Bologna, formazione di A, a differenza del Cesena che militava in C. Considerata la particolarità del torneo e il numero esiguo di partecipanti, il precedente del 1944 è tuttavia poco significativo a livello statistico. Domenica al Vanni Sanna, il Cavalluccio ha dunque la possibilità di regalarsi l’ennesima impresa senza precedenti nella storia del club, proprio nel giorno del suo 84° compleanno.

Guastafeste

A ruoli invertiti, in passato il Cesena ha invece impedito ad altre squadre di fare l’en plein stagionale di vittorie. Il caso più celebre è Torino-Cesena all’ultima giornata di Serie A 1975-1976. I granata, ad un passo dallo scudetto, avevano sconfitto tutti gli avversari, tra andata e ritorno, tranne il Cesena di Pippo Marchioro con cui avevano pareggiato alla Fiorita (1-1). In particolare si erano aggiudicati tutti gli incontri casalinghi, ma un autogol di Mozzini impedì al Toro di stendere anche i romagnoli (1-1) e mandò su tutte le furie il tecnico Luigi Radice, più arrabbiato per la mancata vittoria record che felice per il titolo di campioni d’Italia appena conquistato.

Due anni dopo il Cesena, con Marchioro nel frattempo tornato in panchina, indossò di nuovo i panni del guastafeste in casa altrui. A 9 giornate dal termine del campionato di B 1977-1978 lo schiacciasassi Ascoli poteva già festeggiare matematicamente la promozione in A. In casa non aveva lasciato punti a nessuno, ma contro i romagnoli dovette accontentarsi della divisione della posta (1-1), come era stato all’andata (0-0). La promozione dei marchigiani fu solo rinviata di una settimana, ma il Cesena rimarrà l’unico avversario non sconfitto in quella loro trionfale stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui