Basket A2 girone Rosso, RivieraBanca, adesso i play-off sono sicuri ma il capitano è ko

Ora tutti aspettano i play-off. Il ko di Cento con Trapani ha matematicamente messo fine alla ‘tarantella’ della salvezza, che era troppo poco per questa Rinascita a inizio stagione e anche ora. Il vero obiettivo stagionale era migliorare quanto fatto lo scorso anno, quando Rbr si fermò ai quarti della post-season con Treviglio ma di fatto devastata dagli infortuni e priva di Ogbeide.

Da oggi ci si focalizza sull’entusiasmo che può regalare la prima sfida senza domani, probabilmente contro una tra Torino e Rieti. Meglio la prima, si ‘accoppia’ meglio ai biancorossi, ma anche se fosse Cantù, la sensazione è che siano più gli altri a doversi preoccupare di RivieraBanca che il contrario, al netto delle brutte notizie di Masciadri che ha terminato la sua stagione anzitempo e non sarà un’assenza semplice da compensare.

Mascidri ko

Il capitano infatti, dopo l’infortunio di Torino, si è sottoposto a esami strumentali al Medical Center di Misano e ha riportato il distacco della fascia plantare. Si tratta di un infortunio che anticipa la chiusura della sua stagione. Nei prossimi giorni Mascio verrà visitato da specialisti e sarà intrapreso il percorso ritenuto più idoneo.

Numeri antitetici

La Rinascita era partita malissimo: 2/9 nelle prime 11, 4/12 nelle prime 16. Dal successo di Chiusi, siamo a 12/14, sei consecutive, 7/8 nella fase a orologio. Una metamorfosi che Dell’Agnello, dopo qualche settimana di assestamento, ha messo in scena semplificando un po’ le cose.

Da Scarponi ad Anumba

Va subito detto, anche per rispetto del lavoro di Mattia Ferrari, che comunque ha riportato Rimini in A2 dopo tempo immemore, che a inizio stagione si era deciso di puntare su Scarponi come guardia titolare. L’esperimento non è andato e Dell’Agnello (che ha avuto carta bianca) gli ha preferito l’esperienza e la fisicità di Anumba e già qui si sono avuti dei giovamenti, fermo restando che i 5-7 minuti a partita di ‘Scarpo’ saranno poi valutati a bocce ferme, durante l’estate, perché è chiaro che per la sua crescita non hanno molto senso. Ciò premesso, Anumba rappresenta la doppia dimensione di una squadra che adesso riesce a mettere pressione sui piccoli e, al contempo, essere presente a rimbalzo, anche offensivo, dove tanti possessi determinanti sono arrivati, pure a Torino dove il pacchetto lunghi ‘nemico’ non era affatto male.

Tomassini play

Grande guardia. Cambio numero due: mettere i giocatori nei loro ruoli. E’ vero che ‘Tom’ a Cento giocava da ‘2’, ma le dinamiche erano diverse: ora la maggior parte dei minuti la vive da play e le sue letture sul pick&roll, sia quando va a concludere, sia quando la smista, sono determinanti nei momenti delicati delle partite dove è sempre in campo. Grande è un ‘puntero’ che esce dalla panca e spacca le partite o ci prova: è la sua missione, il motivo che lo deresponsabilizza e al tempo stesso lo riesce a esaltare.

Americani di lusso

Chi criticava Marks ora si spella le mani: la realtà è che appena la squadra è entrata in ritmo e ha preso coesione e fiducia, è venuto fuori anche lui. Non è un ‘go to guy’ ma un esecutore micidiale. Su Johnson che dire: se non è il miglior Usa di A2, è nei primi tre.

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