L’Andrea Costa spaventa Livorno ed esce dall’inferno a testa altissima

PIELLE LIVORNO 89

ANDREA COSTA 80

PIELLE LIVORNO: Ferraro 5 (1/1, 1/2), Chiarini 28 (10/13, 1/7), Rubbini 4 (2/3, 0/1), Pagani 11 (5/6), Manna, Lo Biondo 6 (0/2, 0/5), Diouf 6 (3/6), Loschi (0/1, 0/2), Campori 13 (2/3, 2/2), Laganà 16 (1/2, 4/8), Gamba ne, Cristofani ne. All.: Cardani.

ANDREA COSTA: Drocker 8 (1/1, 1/7), Sorrentino 2 (1/4), Ranuzzi 18 (6/8, 2/5), Corcelli 9 (1/2, 2/9), Marangoni 8 (1/3, 1/3), Bresolin 1 (0/2), Aukstikalnis 22 (3/9, 4/8), Martini 2 (1/1), Ronchini, Crespi 10 (5/9). All.: Di Paolantonio.

ARBITRI: Occhiuzzi e Andretta.

PARZIALI: 26-22, 47-39, 65-64.

TIRI LIBERI: Pielle 17/22, Andrea Costa 12/17.

TIRI DA TRE: Pielle 8/27, Andrea Costa 10/32.

NOTE: spettatori 2800 circa. Tecnico a Campori al 28’28” (65-59) e Drocker al 35’02” (76-73).

L’Andrea Costa mette ancora una volta paura alla Pielle, ma alla fine esce sconfitta a testa altissima dal Pala Macchia e va sotto 2-0 nella serie che già venerdì sera (Pala Ruggi ore 20.30) i toscani potranno chiudere. Peccato, perché i biancorossi avrebbero meritato qualcosina di più, ma la mira poco precisa dall’arco ha finito, come spesso accade nel basket ormai, per fare la differenza.

Livorno scatta, Imola insegue

In partenza l’unica novità la regala Di Paolantonio, preferendo Sorrentino a Corcelli, mentre logicamente Cardani va con il quintetto che gli ha fatto dominare il girone A e volare sul’1-0 nella serie: i biancorossi attaccano molto di più il ferro rispetto a domenica e al 3’ guidano sul 6-8, ma dall’altra parte Chiarini ne mette 8 punendo la gioventù proprio di Sorrentino (out già al 6’).

Livorno pesca dalla panchina e comincia a “menare” le mani dietro, Imola ferma la palla e fa il gioco degli avversari (17-12 al 7’), questa diventa la storia di un primo quarto marchiato dalla poco attenta difesa biancorossa (quasi il 60% al tiro). Due rimbalzi offensivi di Marangoni e soprattutto cinque punti spaziali di Aukstikalnis rimettono però subito Imola in scia (26-26 al 12’), con Di Paolantonio a dare coraggiosamente spazio alla propria baby panchina (incisivo Bresolin). Le frecce all’arco della Pielle però sono troppe, non a caso quando Campori e Ferraro (invisibili in garauno) sparano tre triple in cooperativa una dietro l’altra, ecco il break toscano (39-31 al 15’): Imola resiste, solo che Chiarini ha classe e garra argentina da vendere (13 al 17’) e negli ultimi 120” del quarto prima Drocker poi Ranuzzi ciccano piazzati pesanti dall’arco (17% di squadra). Al riposo, insomma, Livorno va con l’inerzia tutta dalla propria sponda e il solo Aukstikalnis davvero in partita fra gli esterni ospiti.

La lunga volata

La pausa non cambia la sostanza del match, perché l’Andrea Costa costruisce pure bene ma non segna e dopo due ferri del lituano arriva il massimo vantaggio toscano sul 51-42 al 23’. I biancorossi hanno il merito di tenere la testa dentro la partita nonostante l’incredibile spinta di un Pala Macchia vero sesto uomo in campo e così Ranuzzi prima e Crespi poi ricuciono parte del gap (56-51 al 25’), con il quarto fallo del lungo piemontese a complicare tutto. Dipa avrebbe bisogno di qualcosa di concreto da un Drocker invero fumoso, così per la Pielle diventa facile chiudere a chiave il proprio canestro, prima che un parzialino di 0-5 faccia di nuovo sentire il fiato biancorosso ai padroni di casa (65-64).

La contesa diventa spasmodica, si lotta e ci si tuffa su ogni singolo pallone (70-67 al 33’), ma due triple di Aukstikalnis e Ranuzzi mandano addirittura avanti Imola (72-73 al 35’) in un crescendo rossiniano di emozioni e grandi giocate.

I liberi di Laganà e Lo Biondo valgono il +5 interno, che diventa +6 a 150” dal gong sulla tripla dello stesso Laganà, e ormai l’Andrea Costa non ha più: 2-0 e palla al centro. Appuntamento al Ruggi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui