Santa Sofia, in moto nella scarpata chiede alla Provincia 500mila euro di danni

Santa Sofia
  • 22 marzo 2024

“La presenza sul manto stradale di ghiaino non segnalato e non visibile” sarebbe stata, secondo la denuncia, la causa della rovinosa uscita di strada e del conseguente volo nella scarpata per 30 metri per le quali aveva riportato gravi traumi un forlivese che ora chiede alla Provincia, in quanto titolare della manutenzione di quella strada, più di 500mila euro di danni.

Il processo, nel quale la Provincia sarà difesa dall’avvocato Alessandro Bruzzone, si terrà a Forlì il prossimo 10 luglio a tre anni dall’incidente del quale rimase vittima l’uomo, all’epoca 52enne che, insieme ad un amico, era uscito per un giro in moto il 2 maggio del 2021.

Verso le 13.50, si legge nell’atto di citazione a giudizio, il motociclista procedeva in sella alla sua Aprilia Tuono 1000 sulla Sp4 del Bidente, con direzione Campigna-Corniolo “indossando casco integrale, tuta intera in pelle con adeguate protezioni e stivali da motociclista”. All’altezza della frazione di Castellaccio di Corniolino “prima di immettersi in una curva a sinistra, la moto perdeva aderenza a causa della presenza sul manto stradale di ghiaino non segnalato e non visibile (in quanto del medesimo colore dell’asfalto) e scivolava lateralmente facendo cadere a terra il conducente; la moto, dopo avere effettuato oltre 13 metri di scarrocciamento sull’asfalto, usciva dalla sede stradale che in quel tratto, proprio all’apice della curva, è priva di guard rail e/o barriere laterali e rovinava per circa 30 metri nella scarpata boschiva sottostante il margine destro della carreggiata”.

Una scena avvenuta sotto gli occhi dell’amico che aveva subito chiamato il 118.

Sul posto era stata inviata l’automedica di Meldola, l’ambulanza di Santa Sofia, il Soccorso Alpino e Speleologico, stazione Monte Falco che aveva richiesto l’intervento dell’elicottero 118 di Pavullo nel Frignano dotato di verricello con a bordo un tecnico di elisoccorso del Cnasas. Ma a causa del forte vento presente in zona l’elicottero non era riuscito ad arrivare sul posto ed era stato costretto ad annullare la missione. Il ferito nel frattempo era stato raggiunto dai tecnici del Soccorso alpino e dal personale dell’automedica che avevano cercato di stabilizzarlo e di bloccarlo per poterlo poi trasportare senza conseguenze. Dopo essere stato immobilizzato e posizionato sulla barella portantina i tecnici avevano proceduto lentamente alla calata dell’infortunato, utilizzando tecniche alpinistiche, fino alla strada sottostante. Un’operazione delicata e non facile, eseguita con la massima accuratezza. Infine, il ferito era stato trasferito in ambulanza all’ospedale Bufalini di Cesena con un codice di massima gravità, in serata era stato operato e poi ricoverato nel reparto di Rianimazione.

Ora per le conseguenze subite da quell’incidente, il motociclista chiama in causa la Provincia per un risarcimento danni di 505.592 euro.

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