Rimini, la battaglia delle antenne. Arpae: «Oltre 700, ma la salute non è a rischio»

Rimini

Spuntano un po’ ovunque come funghi i pennoni per la telefonia mobile. Anche se tutti usano il cellulare e frenare la tecnologia è impossibile, i dubbi sui rischi alla salute continuano a serpeggiare. Da qui il confronto con Arpae (Agenzia prevenzione ambiente energia Emilia Romagna).

Quante antenne risultano installate nel Riminese?

«A oggi gli impianti di telefonia mobile attivi nella provincia di Rimini sono 718, di cui 319 nel comune di Rimini. La collocazione degli impianti sul territorio regionale è resa disponibile al pubblico tramite la pagina internet di Arpae dedicata Catasto regionale delle sorgenti fisse dei Campi elettromagnetici (Cem), istituito ai sensi della legge 36 del 2001».

Cosa risulta dai monitoraggi?

«Gli impianti per la telefonia mobile, prima della loro installazione o in fase di modifica, sono sottoposti al parere di Arpae che verifica che i livelli di campo elettromagnetico siano inferiori ai valori prescritti dalle normativa. Queste valutazioni preventive vengono svolte assumendo condizioni estremamente cautelative, tant’è che le misure di breve periodo e i monitoraggi che sono svolti nel territorio rilevano valori inferiori a quelli previsti in fase valutativa. Ogni anno, in Emilia-Romagna, vengono rilasciati circa 2mila pareri e effettuati 500 controlli. L’attività di valutazione preventiva permette ad Arpae e agli enti locali di indirizzare le attività di controllo sugli impianti con particolare attenzione ai cosiddetti “recettori sensibili” come ad esempio gli ospedali».

C’è altro?

«Arpae gestisce la rete di monitoraggio in continuo (circa 70 campagne di misura ogni anno), attraverso l’uso di centraline rilocabili sul territorio, che rilevano in automatico e di continuo i livelli di campo elettromagnetico presenti in certi punti, permettendo di evidenziarne le variazioni nel tempo e il pieno rispetto dei limiti di legge».

Passiamo alla provincia.

«Sono attive specifiche convenzioni con alcuni Comuni, tra cui sedi di importanti siti di impianti Radio tv e nel 2023 sono state effettuate 15 campagne di monitoraggio. Tutti i valori di campo elettrico misurato sono risultati ampiamente inferiori al valore di attenzione di 6 V/m. Il valore massimo misurato di 3.6 V/m per la media giornaliera del campo elettrico è stato rilevato nel Comune di Montescudo-Montecolombo nei pressi di un sito Radio tv. Il secondo valore più alto è risultato pari a 1.2 V/m. Tutti i restanti valori sono risultati inferiori a 1 V/m».

E in passato?

«Da molti anni nessuna misura effettuata in regione ha registrato superamenti dei valori di riferimento normativo per l’esposizione della popolazione».

Con quali intervalli vengono effettuati dei controlli?

«Le attività di monitoraggio tramite centraline rilocabili richiedono la collaborazione delle autorità locali per la collocazione in sicurezza della strumentazione. Tali attività vengono pianificate con una programmazione annuale, tenendo anche presente che sulla costa l’esercizio degli impianti risente della stagione turistica».

Non mancano controlli dopo esposti di singoli cittadini o di comitati di cittadini.

«In provincia di Rimini, nel 2023, si è dato corso a tutte le richieste, svolgendo 20 interventi, di cui 16 a Rimini. Tutti i valori di campo elettrico misurato sono risultati ampiamente inferiori al valore di attenzione di 6 V/m. Il 55% delle misure è risultato inferiore ad 1 V/m, il 40% nell’intervallo di tra 1 e 3 V/m. Solo il 5% dei valori misurati è risultato maggiore di 3 V/m; in particolare il valore massimo misurato è stato di 3.1 V/m».

Quali sono i limiti da non superare, al momento, e quali le regole per le installazioni?

«A oggi il limite di esposizione del campo elettrico è pari a 20 V/m come valore efficace mediato nei 6 minuti per frequenze comprese nell’intervallo 3 < f ≤ 3000 MHz; - 40 V/m come valore efficace mediato nei 6 minuti per frequenze comprese nell’intervallo 3 < f ≤ 300 GHz; - 60 V/m come valore efficace mediato nei 6 minuti per frequenze comprese nell’intervallo 0,1 < f ≤ 3 MHz GHz. Il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità, entrambi pari a 6 V/m, inteso come valore efficace mediato nelle 24 ore, per la protezione da possibili effetti a lungo termine connessi all’esposizione al campo elettrico. Il valore di attenzione è il limite che deve essere rispettato nei luoghi tutelati (ovvero aree di gioco per l’infanzia, ambienti abitativi, ambienti scolastici e, in generale, luoghi adibiti a permanenza non inferiore a 4 ore giornaliere), ’obiettivo di qualità si applica all’aperto, nelle aree e luoghi intensamente frequentati. Il limite è fissato a 6 V/m, indipendentemente dalla frequenza del segnale. Di recente è intervenuta la legge 214 del 2023 che, all’articolo 10, ha previsto che entro 120 giorni dall’entrata in vigore, avvenuta il 31 dicembre 2023, i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 36 del 22 febbraio 2001, siano adeguati, “secondo il procedimento ivi previsto, alla luce delle più recenti e accreditate evidenze scientifiche, nel rispetto delle regole, delle raccomandazioni e delle linee guida dell’Unione europea”. Scaduto il termine per l’adeguamento i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, relativamente all’intensità del campo elettrico, assumeranno il valore di 15 V/m».

Quali le regole che regolano le installazioni?

«L’installazione prevede la procedura di autorizzazione comunale o la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (Scia). Procedure semplificate sono previste in caso di impianti a bassa potenza e ridotte dimensioni, che vengono considerati di minore impatto sia urbanistico sia dal punto di vista della protezione della salute. Nell’effettuare le proprie valutazioni preventive e le misure, Arpae si attiene, oltre che alla normativa statale e regionale, anche alle linee guida del Snpa (Sistema nazionale prevenzione ambientale), che recepiscono i contenuti delle norme tecniche internazionali».

Le paure di alcuni comitati hanno fondamento?

«Arpae ha il compito di verificare il rispetto della normativa in materia, volta alla tutela della salute pubblica e basata sulle conoscenze scientifiche degli organismi internazionali che studiano il potenziale impatto dei campi elettromagnetici. Va evidenziato che i limiti fissati dalla normativa italiana, anche con le ultime modifiche, sono particolarmente cautelativi, tra i più restrittivi in Europa. Le attività di valutazione preventiva e di controllo di Arpae evidenziano il rispetto di tali limiti».

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