Ravenna: rigassificatore, c’è anche l’idrogeno e le commesse valgono 500 milioni

Le condotte che collegheranno il rigassificatore a terra saranno predisposte per accogliere anche l’idrogeno. E mentre emergono i dettagli di un ulteriore contratto con cui Snam ha incaricato un nuovo fornitore, in questo caso greco, diventa più chiara la dimensione delle commesse in capo alla cordata italiana: 500 milioni di euro. Che porteranno a quasi 1300 posti di lavoro su Ravenna.
Nei giorni scorsi infatti Corinth Pipeworks aveva dichiarato di essersi aggiudicata una commessa del valore di 10 milioni di euro per la «produzione e la fornitura di circa 13 Km di condotte Lsaw (sigla che sta per la dicitura inglese Longitudinally submerged arc-welded steel pipes) - come si legge sul portale dell’azienda con sede legale ad Atene - destinate alla realizzazione di una pipeline per il gas naturale, in larga parte a mare e in parte a terra, che collegherà il nuovo rigassificatore di Ravenna alla terraferma».
Una fornitura di tubature, pertanto, ottenute da lamiera, che viene poi calandrata e saldata. Con una finitura che - come confermato anche da fonti vicine alla stessa Snam, che gestisce l’intera partita del rigassificatore ravennate - consentirà il passaggio non solo di metano, ma anche di idrogeno puro. Una predisposizione strategica per gestire il mix energetico del futuro.
Se Rosetti e Micoperi forniranno pertanto le strutture della stazione marittima e i mezzi navali necessari, con la predisposizione della piattaforma di ormeggio per la Bw Singapore, Saipem avrà in carico la posa del tubo. Le sezioni della pipe-line fornite dal fornitore greco saranno caricate su una nave posa tubi e via via saldate e calate in mare. Operazioni offshore che si avvarranno, in buona parte, dell’ingegnerizzazione della Tecon, anch’essa società italiana, con sede a Milano ma facente parte del gruppo ravennate Rosetti Marino. Si tratta della stessa azienda che collaborò proprio con Micoperi per il recupero della Costa Concordia. Per aggiudicarsi il contratto relativo ai tubi Corinth, invece, specializzata nella fornitura di questo genere di manufatti, ha vinto una gara internazionale. Competizione nella quale ha prevalso battendo una concorrenza solo estera, in considerazione del fatto che sul mercato italiano questo tipo di servizi non sono più offerti. La parte a terra è invece all’appannaggio di Max Streicher spa: l’appalto sarà seguito dalla divisione italiana della multinazionale tedesca, che ha sede a Parma, e avrà un ammontare complessivo di 40.385.500 euro.
Una partita per la quale, complessivamente, si sono iniziate a effettuare assunzioni a partire da giugno e che proseguiranno fino a novembre. La gran parte di forza lavoro sarà in capo a Rosetti, che in questo periodo andrà alla ricerca di almeno 900 profili. Il resto delle maestranze sarà in capo a Micoperi e nuova forza lavoro avrà base nel Ravennate per assicurare la parte di prestazioni. In tutto, per il consorzio composto dalle tre aziende italiane, si parla di 1300 nuovi posti . Un’iniezione di ottimismo per l’economia ravennate, in sofferenza per la difficile fase che si sta vivendo nel post-alluvione.