Ravenna, avevano perso l’uso della parola per un ictus, ora cantano in un coro

Ravenna
  • 20 aprile 2024

Dal dramma dell’ictus alla rinascita grazie alla musica: è la parabola del Coro degli Afasici, che domenica 21 aprile 2024 alle 10 si esibirà nel Salone delle Feste di Palazzo Rasponi. L’evento, dal titolo “Per non restare senza parole”, è promosso da A.L.I.Ce. Ravenna -Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale Odv in collaborazione con il Comune. Il Coro degli Afasici è una compagine senza precedenti, nata da un’esperienza terapeutico-riabilitativa in seno a un percorso di Musicoterapia integrato con Logopedia: un progetto rivolto a persone che a seguito di un ictus hanno visto compromesso il proprio linguaggio verbale.

Il lavoro è stato condotto dalla musicoterapeuta Jenny Burnazzi, in sinergia con la logopedista Francesca Ballarini, con l’obiettivo di migliorare gli aspetti prosodici del parlato, stimolare la produzione verbale sia nella dimensione del canto che nella conversazione, stimolare la coordinazione sensorio-motoria e dei movimenti fini, stimolare attività cognitive di tipo mnemonico e attentivo. Una preparazione che ha consentito a chi ha preso parte al progetto di affrontare il percorso riabilitativo a fianco di professionisti, per poi dare vita al Coro degli Afasici. Un’iniziativa, insomma, che ha saputo coniugare aspetti medici, psicologici e sociali.

«Il legame tra l’uomo e la musica è noto e profondo - spiegano i curatori del progetto -. Fin dalla nascita l’individuo è immerso in un bagno di suoni musicalmente caratterizzati che sono la prima forma di comunicazione col mondo esterno e il fondamento dell’espressione verbale. Nel corso della vita la musica continua ad influenzare il nostro stato d’animo suscitando sensazioni ed emozioni e stimolando l’affiorare di ricordi». Le ricerche delle neuroscienze confermano che l’attività musicale coinvolge ogni regione nota del cervello tra cui le regioni disposte all’elaborazione delle emozioni, del linguaggio e del movimento stimolandone l’attivazione. «L’uso controllato della musica e delle componenti sonore all’interno di una relazione terapeutica da parte di un professionista specializzato - proseguono gli organizzatori - definisce e caratterizza per queste ragioni l’intervento musicoterapico come una preziosa risorsa riabilitativa. La flessibilità del mezzo musicale permette di adattarsi alle risorse dell’individuo e di sostenerlo in un ingaggio sui livelli fisico, intellettuale e socio-emotivo consentendo di stimolare, incrementare e di contrastare il deterioramento delle abilità residue».

All’evento di domenica parteciperanno rappresentanti dell’amministrazione comunale e la presidente di A.L.I.Ce. Ravenna Odv, Daniela Toschi.

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