La vice presidente regionale Priolo: «Vogliamo far tornare la gente nelle abitazioni il prima possibile»

Qualcuno tornerà nella propria casa. Qualcuno potrà essere messo nella condizione di cambiare. In ogni caso le persone saranno aiutate e non si vuole certo contribuire a spopolare ulteriormente la montagna. Sul tema post alluvione Irene Priolo, vice presidente della Regione, con delega fra l’altro all’ambiente e alla difesa del suolo, la pensa così e ha accettato di rispondere alle domande del Corriere Romagna.

Le notizie uscite sulla necessità di lasciare gli edifici in zone a rischio ha creato qualche preoccupazione nell’entroterra. Si teme un ulteriore spopolamento. È davvero così o ci sono degli accorgimenti che possono evitare che le persone lascino la collina e la montagna?

«Lo scopo dei piani speciali è esattamente il contrario. Ovvero consentire ai cittadini di tornare a casa il prima possibile. Oggi, di fronte alle frane, le persone ed i Comuni non sanno che interventi mettere in campo. Noi diamo gli strumenti per farlo, avendone censito anche le tipologie. Se proprio in alcuni casi non si riuscisse a recuperare il fabbricato dobbiamo dare la prospettiva di un indennizzo e di potersi ricomprare l’abitazione. Noi vogliamo consentirlo, possibilmente sempre in montagna, dove vorrei ricordare che la Regione Emilia-Romagna ha stanziato fino a 30mila euro a fondo perduto per giovani coppie che volevano acquistare o ristrutturare casa e reso gratuiti i nidi. Per fare due esempi concreti».

L’intervista completa sul Corriere Romagna in edicola e in abbonamento digitale

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