Casa a Ravenna, i prezzi restano stabili, i tassi alti frenano il mattone

Ravenna

Il mercato immobiliare ravennate frena, dopo un 2022 straordinariamente positivo per la ripresa post-pandemica. A interrompere la buona fase delle compravendite in Provincia soprattutto i tassi di interesse dei mutui, ora più penalizzanti, e in misura minore anche la fase dell’alluvione. Con un andamento dei prezzi che i mediatori, considerato il contesto, ritengono “soddisfacenti”, risultando stabili rispetto all’anno scorso (+1,8%). Sono gli elementi salienti trattati ieri a Palazzo Rasponi nel corso della presentazione del Rapporto del mercato immobiliare a Ravenna e provincia realizzato dal Sindacato provinciale Fimaa Confcommercio. A riassumere l’analisi dei dati è stato il curatore dello studio, Stefano Stanzani, docente dell’Università di Bologna, che ha appunto precisato come «i record che hanno contrassegnato il numero di scambi di abitazioni a Ravenna e provincia tra il 2015 ed il 2022, con un tasso di incremento medio annuo superiore agli 11 punti percentuali (tanto nella città, quanto nei comuni della provincia), lasciano il posto, nel primo semestre 2023, ad una fisiologica battuta di arresto, aggravata dalle negatività nelle aspettative economiche che l’alluvione dello scorso maggio ha portato con sé».

A Ravenna, al 30 giugno scorso si sono infatti registrate circa 200 compravendite abitative in meno rispetto ai primi sei mesi del 2022 (-12,1%): nel primo trimestre dell’anno si era registrata ancora una crescita percentuale tendenziale dell’1,2%; ma è nel secondo semestre che la riduzione si è manifestata (-22,1% sullo stesso periodo del 2022).

Per i comuni della provincia si è registrata una riduzione percentuale tendenziale del 6,7% già nei primi 3 mesi del 2023 e, nei successivi tre mesi, il decremento percentuale è stato del 19,3% (nel complesso nei primi sei mesi dell’anno sono 240 il numero di compravendite in meno rispetto al 2022). Oltre a rialzo dei tassi e alluvione si segnala «la difficoltà di portare avanti le ristrutturazioni, con un intervento che andrebbe apportato sulla gestione del Superbonus. Anche perché c’è un immobiliare di classe F e G che ora è faticoso mettere sul mercato», ha ricordato Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, facendo emergere concetti ripresi anche dall’omologo provinciale Ivano Venturini e dal suo omologo comunale, Pierluigi Fabbri che vede per il prossimo anno «sicuramente non un boom immobiliare, ma il futuro lo vediamo fiduciosamente roseo».

I dati positivi

Secondo l’osservatorio ravennate della Fimaa non mancano comunque elementi congiunturali positivi, testimoniati anche da un numero di scambi del primo semestre 2023 preceduto soltanto dai livelli 2021 e 2022 negli ultimi 13 anni. Le variazioni dei prezzi di compravendita sono improntate ad una stabilizzazione sui livelli del primo quadrimestre 2023. Nel 2022 i prezzi medi di vendita erano stati registrati in aumento dell’1,2% a Ravenna, dello 0,6% nei Comuni della provincia (0,9% per l’intera provincia). E, anche se a fine anno si registreranno verosimilmente un migliaio di compravendite in meno rispetto al 2022 (-15,2%), per i prezzi di vendita si prevede un aumento nominale dell’1,8% per Ravenna, con cali invece nelle macroaree provinciali segnate dall’alluvione del maggio scorso: -1,4% nell’Alta pianura del Lamone, -1,2% nella Bassa Romagna, -1,3% nella Collina del Senio e del Lamone e -1,0% per il complesso dei comuni minori della provincia.

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