Bagnini in Romagna a 1.500 euro al mese: “Ora è dura trovarli, impensabile solo 10 anni fa”

Ravenna

Ci sono i bagnini di salvataggio necessari per dare il via alla stagione balneare sui lidi ravennati. «Finalmente è stato raggiunto il numero sufficiente – dice il presidente della cooperativa Spiagge Ravenna, Maurizio Rustignoli -, se non lo avessimo conseguito sarebbe stato un problema non da poco, visto che per la legge italiana non si può fare servizio in spiaggia senza il salvataggio. In pratica, senza bagnini, gli stabilimenti balneari potrebbero fare solo servizio bar e ristorante. Non potrebbero tenere lettini e ombrelloni».

Sul fronte dell’organico Rustignoli spiega che non si è ancora alla situazione ideale: «Abbiamo raggiunto un numero sufficiente per coprire tutti i lidi ravennati, ma cerchiamo un’altra decina di bagnini per fare fronte a eventuali imprevisti che nel corso della stagione balneare possono comunque accadere. Ogni stagione in media abbiamo bisogna di circa 120 bagnini».

Per fornire nuove leve per il servizio sono stati fondamentali i corsi di formazione che ogni anno sono organizzati sul territorio. Sono 67 i nuovi assistenti bagnanti della provincia di Ravenna che hanno conseguito il brevetto Mip (mare, acque interne e piscine) della Federazione Italiana Nuoto, grazie anche collaborazione con la cooperativa Spiagge Ravenna e la cooperativa Bagnini di Cervia, che hanno messo a disposizione i mosconi per le lezioni di voga. Gli allievi, 50 su Ravenna e 17 su Cervia, hanno affrontato un percorso formativo di tre mesi e mezzo, seguiti dai maestri di salvamento Luca Brigliadori, Matteo Lucchi e Paolo Vandini, responsabile territoriale della Federazione Italiana Nuoto Salvamento.

«Durante i corsi – fanno sapere i responsabili - sono intervenuti medici ed esperti di primo soccorso per fornire ai partecipanti le competenze necessarie a sorvegliare le spiagge e le piscine, dando un’importante opportunità di occupazione a molti giovani del territorio in un settore dove c’è sempre più richiesta di personale, anche da parte di parchi di divertimento, strutture ricettive e termali. La prova finale, che si è svolta in aula, in piscina e al mare, è stata valutata dalle autorità della Capitaneria di Porto. I partecipanti sono abilitati alla sorveglianza balneare, al primo soccorso e all’utilizzo del defibrillatore».

Rustignoli sottolinea come dagli enti organizzatori dei corsi sia giunto un aiuto fondamentale: «Le nuove leve sono indispensabili per garantire il servizio di salvamento – commenta il presidente di Spiagge Ravenna -. Da alcuni anni risulta più difficile trovare aspiranti bagnini, fino a un decennio fa non era così. Era un mestiere più ambito e riscontravamo un esubero di domande. I tempi sono cambiati. Credo che abbiano inciso sia una questione anagrafica, con il calo delle nascite, sia il fatto che un tempo c’erano maggiori sussidi economici per chi lavorava solo nei mesi estivi».

Rustignoli spiega che la stagione del salvataggio prende il via nell’ultima settimana di maggio e prosegue fino alla terza settimana di settembre: «Sono circa quattro mesi – dice-, ma per chi si occupa anche del montaggio e smontaggio torrette i mesi diventano sette. Lo stipendio base mensile per un bagnino di salvataggio si aggira tra i 1.400 e i 1.500 euro con un turno di riposo alla settimana. Quando si accumulano anni di esperienza, lo stipendio viene incrementato. È un ruolo di grande responsabilità, che ogni anno garantisce un servizio fondamentale per la sicurezza dei bagnanti».

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