«Addio bar Timone»: per 57 anni ha fatto la storia di Marina di Ravenna

Domenica sera Umberto e Lara Civenni hanno chiuso per l’ultima volta la porta del bar Timone. Sono passati 57 anni da quando i loro genitori, Leda e Remigio, crearono un locale che poi è diventato un punto di riferimento per Marina di Ravenna. E anche se per tutti quello era ed è ancora “da Remigio”, pure dopo la sua scomparsa nel 2013, era stata soprattutto Leda Marchetti ad insistere sul sogno di creare un bar che si era scontrato negli anni con varie problematiche. Tanto che Remigio, quando nel 1967 la moglie riuscì finalmente ad ottenere la licenza, era in Sudafrica per lavoro. Tornò a casa e cominciò un’epopea di quasi sessant’anni che si è chiusa ieri. Leda è mancata nel 2020, a 87 anni, restando praticamente fino alla fine dietro al bancone insieme ai figli e alla nuora.

«Dopo il Covid è stata durissima, abbiamo perso due primavere e non è facile recuperare per un’impresa familiare come la nostra. Temo non sia più il tempo per questo tipo di aziende». A parlare, con il groppo in gola, è Umberto. «Abbiamo deciso di vendere, per noi è stata une decisione difficile, siamo cresciuti qui. Questa è casa nostra ma le incognite per il futuro sono tante, a partire dalla Bolkestein». La direttiva europea, infatti, non pone dubbi solo sugli stabilimenti balneari ma un po’ su tutte le concessioni in aree demaniali, come quella dove ha sempre vissuto la sua esistenza il bar Timone, che da 57 anni a questa parte veniva aperto quando l’alba si specchia sul canale e solo i pescatori, i “rari uomini” descritti da Montale nella poesia Dora Markus, frequentano le banchine.

E’ un punto di riferimento per il paese, il bar Timone. Sono tantissime le iniziative lanciate negli anni, tra cui “la Befana vien del mare”, ma qui è nata anche l’associazione “Bella Marina” che raccoglie i ricordi più suggestivi della località. «Ci mancheranno i clienti - racconta Umberto -, ci hanno lasciato tanto e credo che anche il bar Timone abbia lasciato molto al paese». In tanti nel weekend sono passati a salutare i titolari. «Mia sorella e mia moglie hanno già trovato un lavoro per l’estate - riprende Umberto - e anche io dovrò cominciare a cercare, non abbiamo ancora l’età per la pensione». Nuova vita e chissà come sarà per Umberto e Lara nei prossimi anni solcare le porte del locale in cui sono cresciuti, questa volta da clienti.

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